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In libreria “Tanti volti nella memoria” del dottor Donato De Michele

È disponibile in libreria e negli store online Tanti volti nella memoria (Altrimedia Edizioni) di Donato De Michele.
L’autore, per quarant’anni medico di medicina generale a Matera, con una voce schietta e autentica, in Tanti volti nella memoria regala una carrellata di casi clinici insieme alla quotidianità dei protagonisti, tra la fine del 1900 e l’inizio degli anni 2000: introspezione, ironia e nostalgia nello sguardo di un medico “vecchio stampo”, empatico e molto psicologo, che visita i pazienti a casa e dimostra una disponibilità estrema.
Un dottore, i suoi pazienti, i loro vissuti: ricordi che vengono fuori come un fiume in piena e diventano racconti… Oltre cento storie di gente comune, aneddoti e situazioni particolari che hanno riguardato anche i familiari dell’autore.

Dalla bandella: “«E allora», mi rispose laconicamente con uno sguardo severo, «questo mestiere non fa per voi, dotto’».
Mi fece vergognare di me stesso. Aveva avuto la sfrontatezza di dirmelo in faccia. Quella frase mi diede da riflettere. Ci pensai e ripensai: effettivamente aveva ragione. Il mio punto di vista non poteva essere più importante di quello del malato. Quelle parole avevano dato una svolta alla mia vita professionale. In qualunque momento venissi chiamato al telefono, prendevo la borsa da medico e mi precipitavo a casa del paziente – fosse di giorno, di notte, di domenica o nelle feste comandate.
Mi rammentavo di quella frase mentre lo osservavo lì disteso attraverso la porta socchiusa della camera da letto, quando la signora Francesca, la vedova, all’improvviso si lanciò dentro la camera, passandomi davanti”.

Donato De Michele, foggiano, classe ’45. Dopo il diploma di maturità classica si è laureato a Siena dove ha conseguito anche la specializzazione in Cardiologia. A Napoli ha conseguito la specializzazione in Dietologia. Ha sposato Rosanna Del Giudice, materana, e ha vissuto e vive a Matera dove, dal 1971 al 2011, ha lavorato come medico di famiglia, cardiologo e dietologo accumulando un enorme bagaglio di esperienze umane dirette e indirette. Ha tre figli: Titty, Annalisa e Giuseppe.

“Abbiamo fatto nostro un pezzo di mondo” di Francesco Toma inaugura Gen/Z, la nuova collana di Altrimedia Edizioni interamente dedicata ai Post Millennials

Nasce Gen/Z, la nuova collana Altrimedia Edizioni interamente dedicata ai Post Millennials: romanzi e racconti scritti dai protagonisti, ritratti veri di una realtà che può finalmente essere compresa nella sua interezza, con chiaroscuri e aspettative di ragazze e ragazzi che sono il nostro futuro, dandoci la possibilità di avvicinarci e vivere un po’ quelle esperienze.

 

A inaugurare Gen/Z è Abbiamo fatto nostro un pezzo di mondo (prefazione di Benedetta Pilato) di Francesco Toma.

L’io narrante è Lorenzo, studente universitario ventenne che ancora non sa bene come approcciarsi con le ragazze e, un po’ impacciato e molto indeciso, aspetta il primo grande amore. Con gli amici condivide incertezze, delusioni, sogni e, soprattutto, sbronze. All’improvviso ecco l’amore: con Matilde le notti milanesi, sempre grigie, si accendono di colori. Lorenzo però vive tutti i turbamenti che spesso sono insiti anche nelle relazioni più belle, ha paura di non essere corrisposto, di illudersi, di essere lasciato.

“Francesco Toma, che ho conosciuto nella piscina di Taranto in cui mi alleno, – scrive Benedetta Pilato nella prefazione – è riuscito a cogliere ogni sfumatura della nostra generazione raccontando una storia davvero molto bella. Francesco “analizza” i ventenni del Terzo Millennio lasciandosi andare alla poesia. Ed è originale e inconsueto seguire le emozioni “al maschile”, la maggior parte di romanzi simili sono infatti narrati sempre dal punto di vista delle donne”.

 

In Abbiamo fatto nostro un pezzo di mondo Toma, con uno stile diretto e intimista, accompagna il lettore alla scoperta della Generazione Z.  Ed è sicuramente tutta un’altra cosa ascoltarli, lasciarli parlare, far buttar fuori le loro emozioni, il loro vissuto, sogni e speranze: la Generazione Z, i ragazzi nati fra la seconda metà degli anni ‘90 e il 2010, è piena di sfaccettature, bisogna scoprirla, entrarci senza limitarsi a osservarla.

 

Di seguito un brano tratto dal romanzo: “Andammo avanti in quel modo per ore. Cantavamo una canzone dopo l’altra e fumavamo erba, con la testa per aria e la stupida convinzione che fino a quando avremmo vissuto momenti come quelli niente avrebbe potuto abbatterci.

Avere vent’anni vuol dire non sapere più se collocarsi nel mondo delle cose facili o in quello delle cose difficili e importanti. Allora spesso si cade in un affascinante mix di entrambi e ci si ritrova a sostenere un esame o un colloquio di lavoro, di mattina e in giacca e cravatta, con ancora addosso la sbronza della sera prima. A vent’anni hai già la patente da due e la maturità ti sembra una cazzata, ma le sigarette le fumi ancora e continui a rientrare a casa con il fegato a pezzi. A vent’anni fai cazzate e te ne penti, ma ancora non sei in grado di non farne più. Perciò a volte diventa frustrante e altre volte invece senti che hai ancora tempo per fare mille sbagli. Avere vent’anni è inevitabilmente strano, ma quando ce li hai, in quel limbo vorresti restarci a tutti i costi”.

 

Francesco Toma è nato il 7 gennaio 2001 ed è cresciuto a Ruffano (Lecce). Ha frequentato il liceo scientifico e studia attualmente da fuorisede in Bocconi, facoltà di Economia.

Ha cominciato a scrivere pensieri sul suo Iphone intorno al primo anno di liceo, nel 2014. Dopo aver pubblicato più volte nelle storie di Instagram ciò che scriveva senza ammettere di essere l’autore, si è “svelato” spinto dal fatto che molte persone ricondividevano ciò che postava.

Il primo insieme di pensieri pubblicati su Wattpad tra il 2017 e il 2018 ha totalizzato circa 4000 lettori in una settimana.

Ha pubblicato Una volta per tutte (2019) e Ho paura che arrivi Settembre (2020).

 

Presentato nel Centro Carlo Levi di Matera

Presentato nel Centro Carlo Levi di Matera “Il sacrificio dei nomi” di Pietro Varuolo

A guidarlo è stato l’amore per la Storia e grazie alla sua passione è riuscito a raccogliere i nomi dei lucani che, nella Prima Guerra Mondiale, immolarono la loro giovane esistenza per la grandezza della Patria: Pietro Varuolo con Il sacrificio dei nomi.  7350 caduti: il contributo lucano alla Prima guerra mondiale  (Altrimedia Edizioni)  tratteggia un vero e proprio viaggio nella memoria. Per la stesura del volume, presentato a Matera nel Centro Carlo Levi, Varuolo ha visitato i 131 comuni lucani controllando i monumenti dedicati ai 7350 caduti. Il libro si basa infatti sul certosino confronto tra i dati contenuti nell’ Albo d’oro dei caduti della Guerra (l’albo d’onore in cui compaiono tutti i nominativi dei militari italiani caduti durante il conflitto o per cause direttamente riconducibili a esso, consta di 28 volumi e il terzo è quello dedicato alla Basilicata) e quelli in possesso dell’autore: un confronto che ha permesso di constatare come fossero diversi i nomi mancanti sui Monumenti ai caduti.

Il sacrificio dei nomi è dunque un volume prezioso, una ri­cognizione precisa e puntuale che rende evidente quanto spesso anche i nostri piccoli centri e meravigliosi borghi custodiscano pezzi originali di Storia ma noi, per leggerezza superficiale o col­pevole ignoranza, non rendiamo loro la dovuta giustizia, Pietro Varuolo, invece, lo ha fatto.  – sottolinea l’editore Vito Epifania – Con impegno e passione ha curato la ricerca, archiviato docu­menti di straordinario valore che ha cucito insieme per riordina­re quella Memoria che abbiamo il dovere di rendere disponibile per le generazioni future. Perché non si dimentichi”.

Secondo l’autore, “le Amministrazioni Comunali lucane dovrebbero rimediare al grave errore fatto dai loro predecessori trascrivendo i nomi non inseri­ti sul monumento su una targa, come ha fatto il Comune di Po­marico.  Io mi impegno a fornire tutte le notizie che riguardano coloro che sono morti per difendere la nostra patria”.

Pietro Varuolo è nato a Pomarico (Matera) nel 1939. Insegnante di Storia presso la Scuola elementare pomaricana “Francesco Caggiani”, ha all’attivo dieci pubblicazioni. Insegnante, politico, scrittore e collaboratore giornalistico, dedica il suo tempo alla Storia.

Insieme a Varuolo sono intervenuti il presidente del Centro Carlo Levi Lorenzo Rota e l’editore Vito Epifania.

Il dottor Forleo, autore Altrimedia Edizioni, ospite su Rai Uno della Maratona Telethon:

Il dottor Forleo, autore Altrimedia Edizioni, ospite su Rai Uno della Maratona Telethon: “Da “La verità nei loro occhi” il mio contributo per la ricerca”

“Tutti i miei 40 anni passati con i bambini richiedono adesso un risarcimento. Io ho avuto tanto da loro, come crescita professionale e come crescita umana. Spero di avere tempo per restituire loro e alle famiglia che hanno supportato molti problemi. E poi bisogna dare il giusto tributo alla ricerca perché proprio la pandemia ci ha insegnato che per uscire dal tunnel della paura in cui siamo piombati si può farlo soltanto attraverso al ricerca: noi dobbiamo fare ricerca non nell’emergenza perché nell’emergenza escono fuori delle comunicazioni inadeguate, antitetiche. La ricerca deve essere continua. Io stesso volevo dare un contributo ai bambini, alle malattie rare attraverso i miei diritti d’autore. Era il mio regalo di Natale.”

Così il dottor Oronzo Forleo, per anni direttore della struttura complessa di Neonatologia e Terapia Intensiva neonatale dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Taranto, ha spiegato la scelta di devolvere alla Fondazione Telethon i diritti d’autore spettanti dalla vendita del suo libro La verità nei loro occhi (Altrimedia Edizione, prefazione dell’attrice Rocío Muňoz Morales, Ambasciatrice Telethon).

Il dottor Forleo è stato intervistato in mattinata da Vira Carbone su Rai Uno nel corso della Maratona Telethon.

“Sono passati intanto 40 anni di professione ed emozioni, ho visto negli occhi dei bambini molte verità come tutti i pediatri e i neonatologi. – ha affermato – La verità fondamentale è quella del superamento del sé, della scoperta dell’altro. I bambini più complessi ci hanno trasmesso che il dualismo tra sacralità e qualità della vita non è un dualismo che confligge, può coesistere. Tutti loro ci hanno insegnato questo e che anche quando una condizione sembra disperata bisogna unire la speranza. Ho fatto questo lavoro per tanti anni e devo dire, in maniera scherzosa, noiosamente solo e sempre questo lavoro imbattendomi in tutte le caratteristiche dei bambini, dal neonato all’adolescenza. E sono stati tanti i suggerimenti che mi hanno dato negli anni”.

“Prima” gremita a Leporano per “La verità nei loro occhi” del dottor Forleo

Una “prima” gremita sabato scorso a Leporano quella della presentazione del libro del dottor Oronzo Forleo La verità nei loro occhi (Altrimedia Edizioni, prefazione dell’attrice e ambasciatrice Telethon Rocío Muňoz Morales).

La presentazione dell’antologia dei racconti del dottor Forleo nel Castello Muscettola è stata organizzata nell’ambito delle attività del Presidio del libro promosse dalla Pro Loco di Leporano. Nel corso della serata, moderata dalla professoressa Antonella Falcioni, presidente della Pro Loco di Leporano, sono intervenuti Enzo Ferrari (direttore di Taranto Buonasera) e Simona Cipollaro, vicepresidente della Pro Loco di Leporano.

Non è mai facile parlare di malattia, a maggior ragione se a esserne colpiti sono i bimbi. Con umanità e saggezza il dottor Oronzo Forleo offre una carrellata di “casi clinici” nei quali il pediatra diventa di volta in volta una guida, un padre, un capro espiatorio. Così, entriamo nel vissuto di famiglie modello o disfunzionali, socialmente marginali o provate da drammi. Non ci si illude, leggendo La verità nei loro occhi, ma si assiste ad esperienze di vita che racchiudono sfumature emotive: e anche parlare di morte, per quanto possa essere incomprensibile in tenera età, diventa una sfaccettatura essenziale.

L’autore ha deciso di devolvere a Telethon i diritti d’autore spettanti dalle vendite del libro.

Il dottor Oronzo Forleo si è laureato in Medicina a Milano nel 1981 e poi specializzato a Palermo in Neuropsichiatria infantile e a Parma in Pediatria.

Ha conseguito il Master di II livello in Terapia Intensiva Neonatale e il Master di II livello in Terapia Intensiva Pediatrica a Roma.

Ha diretto per anni la struttura complessa di Neonatologia e Terapia Intensiva neonatale dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Taranto. Si occupa anche delle tante problematiche sociali che attraverso la sua professione riesce a individuare.

Fondatore di “Delfini e neonati ” per la neonatologia dal 2014: una onlus che affianca il reparto ospedaliero per il miglioramento dell’attività della struttura.

 

 

Altrimedia Edizioni alla fiera “Più Libri Più Liberi” a Roma dal 4 all’8 dicembre

Altrimedia Edizioni alla fiera “Più Libri Più Liberi” a Roma dal 4 all’8 dicembre

Dopo lo stop imposto dalla pandemia, lo scorso anno, torna a svolgersi in presenza “Più Libri Più Liberi”, la Fiera della Piccola e Media Editoria a Roma.

Dal 4 all’8 dicembre al Roma Convention Center – La Nuvola dell’Eur, piano Forum P 24, ci sarà anche la casa editrice materana Altrimedia Edizioni all’interno dello stand P24 – Piano Forum del Consiglio regionale della Basilicata, istituzione da sempre vicina alle imprese del territorio e che ancora una volta scommette sulla editoria lucana promuovendone la prtecipazione a uno degli appuntamenti più prestigiosi del settore.

Alcuni degli autori di Altrimedia saranno ospiti del format “Tg dalla Fiera” con interviste da “Più Libri Più Liberi” che potranno essere visualizzate sui canali social della casa editrice (Facebook, Instagram,You Tube e sul sito internet www.altrimediaedizioni.com).

Sabato 4 dicembre alle 17 sarà presente Pietro De Sarlo con il suo La congiura delle passioni, un romanzo storico, ambientato nei mesi “caldi” che hanno preceduto l’Unità d’Italia, vincitore e finalista in premi letterari di spessore: quarto posto nell’undicesima edizione del Premio Letterario Internazionale Montefiore, terzo posto al Concorso letterario nazionale della Associazione Culturale Il Faro – Premio letterario città Cologna Spiaggia 2021 e secondo posto al Concorso nazionale Agitazioni letterarie Castelluccesi 2021, oltreché finalista del contest Bestseller condiviso. Dello stesso autore anche Dalla parte dell’assassino, una sfida serrata tra un serial killer e l’eclettico commissario Schietroma del Tuscolano X, vincitore del Concorso Letterario Nazionale Argentario 2020.

Domenica 5 alle 10 Marinella Battifarano parlerà del suo nuovo libro Sulle scale di pietra(storie vere ambientate in Basilicata e sospese in un passato recente in cui predominavano valori oggi scomparsi) mentre alle 12 interverrà Stefano Stisi con Tra saragolla e querce,un romanzo in cui accanto a San Marco dei Cavoti spiccano la famiglia, l’amicizia e l’amore. Alle 15.30 sarà la volta di Donne è arrivato l’arrotino, un dialogo insistente tra un uomo e molte donne, di Vittorio Sammarco.

Martedì 7 dicembre alle 17 ci sarà Chiara Gambino con Mai più indifesa, un manuale per quante sono intrappolate in relazioni malate.

Infine, Monica Serra mercoledì 8 dicembre alle 17 racconterà Lei, 14 i racconti di genere fantastico che hanno come tema di fondo storie con protagoniste femminili da tutti i mondi possibili.

“Più libri più liberi” è la prima fiera italiana dedicata esclusivamente all’editoria indipendente dove ogni anno circa 500 editori, provenienti da tutta Italia, presentano al pubblico le novità ed il proprio catalogo. Cinque giorni e oltre 650 eventi in cui incontrare gli autori, assistere a reading e performance musicali, ascoltare dibattiti sulle tematiche di settore.

“Più libri più liberi” nasce nel dicembre del 2002 da un’idea del Gruppo Piccoli Editori dell’Associazione Italiana Editori. L’obiettivo è quello di offrire al maggior numero possibile di piccole case editrici uno spazio per portare in primo piano la propria produzione, spesso “oscurata” da quella delle imprese più grandi, garantendogli la vetrina che meritano. Una vetrina d’eccezione, nella capitale d’Italia e durante il periodo natalizio.

Sul podio di concorsi letterari di spessore: il palmares invidiabile del romanzo

Sul podio di concorsi letterari di spessore: il palmares invidiabile del romanzo “La congiura delle passioni”

Un romanzo corale, con una ricostruzione storica accurata e uno stile brillante: sono queste le caratteristiche che permettono a La congiura delle passioni (Altrimedia Edizioni, prefazioni di Pino Aprile e Gennaro De Crescenzo) dello scrittore Pietro De Sarlo di spiccare in premi letterari di spessore: quarto posto nell’undicesima edizione del Premio Letterario Internazionale Montefiore per la Categoria A (opere edite, il Premio è promosso dall’Associazione Pegasus Cattolica, una grande realtà che cura esclusivamente eventi culturali alcuni dei quali diventati delle vere e proprie icone a livello internazionale), terzo posto al Concorso letterario nazionale della Associazione  Culturale Il Faro – Premio letterario città Cologna Spiaggia 2021 sez. F Romanzo storico e secondo posto al Concorso nazionale  Agitazioni letterarie Castelluccesi 2021″ sez. b Romanzi editi.

In finale per il contest Bestseller Condiviso, La congiura delle passioni presenta una carrellata di personaggi indimenticabili sullo sfondo dei mesi caldi che hanno preceduto l’Unità d’Italia. Monte Saraceno, nome di fantasia di un paese dell’Appennino Lucano, diventa un microcosmo che ricalca i contrasti e le contraddizioni della Penisola. ‘U Barone, l’Arciprete, il Notaro, ‘A Masciara sono alla ricerca di un’intesa per il bene della comunità, ognuno confuso ma non (ancora) travolto dagli eventi che agitano il Paese e giungono attutiti fino all’epilogo, senza vincitori né vinti.

“Nello scrivere questo libro – spiega l’autore – mi sono reso conto che in Italia manca una memoria condivisa proprio su quello che è stato il suo momento iniziale e fondante: il Risorgimento”.

“Una volta recuperata la memoria, – si legge nella prefazione di Pino Aprile – solo il lungo, inesausto racconto può far guarire. Bisogna buttare fuori il male rinchiuso nell’anima.”

Gennaro De Crescenzo nella sua prefazione aggiunge: “Quello che è sempre mancato nella storia del Mezzogiorno d’Italia è forse proprio un racconto come questo, un racconto che potesse diventare “epico” e opera teatrale o cinematografica”.

Pietro De Sarlo, laureato alla Sapienza in Ingegneria, ha un lungo passato manageriale esercitato ai massimi livelli in società italiane ed estere. In tale ambito, come presidente della Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus, ha promosso diversi interventi a favore della cultura tra cui le borse di studio per dottorati di ricerca in materie umanistiche. Oltre ad alcuni saggi di natura economica, ha pubblicato il primo romanzo nel novembre 2016, L’Ammerikano (premio della giuria al concorso Argentario 2017 e premio San Salvo-Artese, sempre nel 2017, riservato alle opere prime). Per Altrimedia nel 2020 ha pubblicato Dalla parte dell’assassino (Premio Narrativa Giallo/Thriller nell’ambito della quinta edizione del Concorso Letterario Nazionale Argentario 2020 – sezione Narrativa edita). È appassionato di vela, sci e motociclismo.

Gestisce ilblogwww.pietrodesarlo.it/blog

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Altrimedia Edizioni presenta “Il sacrificio dei nomi. Il contributo lucano alla Prima Guerra Mondiale: 7350 caduti” di Pietro Varuolo

 

Esce per i tipi di Altrimedia Edizioni il nuovo volume di Pietro Varuolo Il sacrificio dei nomi. Il contributo lucano alla Prima Guerra Mondiale: 7350 caduti.

Fresco di stampa Il sacrificio dei nomi racchiude un lavoro minuzioso dell’autore che, appassionato di Storia, ha raccolto negli anni in un archivio straordinario documenti preziosi e unici. Il frutto della sua lunga e scrupolosa ricerca è questo libro che offe un importante racconto storico riportando i nomi dei lucani che, nella Prima Guerra Mondiale, immolarono la loro giovane esistenza per la grandezza della Patria.

Prezioso, per l’Autore, il contributo del terzo volume dell’Albo d’oro dei caduti della Guerra (l’albo d’onore in cui compaiono tutti i nominativi dei militari italiani caduti durante il conflitto o per cause direttamente riconducibili a esso, consta di 28 volumi e il terzo è quello dedicato alla Basilicata) con cui ha verificato l’elenco dei caduti in guerra in Basilicata e, con i numerosissimi documenti in suo possesso, si è accorto che gli elenchi erano incompleti. Per amore della verità storica e di quanti avevano fatto la Storia, Varuolo ha visitato i 131 comuni lucani per controllare i monumenti dedicati ai 7350 caduti. Il suo impegno e la sua passione hanno così permesso di riordinare quella Memoria che abbiamo il dovere di rendere disponibile per le generazioni future, perché non si dimentichi.

Pietro Varuolo nasce a Pomarico (Matera) nel 1939, insegnante di storia presso la Scuola elementare pomaricana “Francesco Caggiani” ha all’attivo dieci pubblicazioni. Insegnante, politico, scrittore e collaboratore giornalistico, Pietro Varuolo dedica il suo tempo alla Storia. Negli anni la sua passione di ricercatore certosino e scrupoloso lo porta sulla strada di documenti preziosi e unici che raccoglie con cura nel suo straordinario archivio. Grazie a questo incredibile patrimonio, che valorizza un Sud troppo spesso sottovalutato, oggi la Basilicata può annoverare un racconto storico importante che ne rivela inediti quanto eroici protagonismi.

È di Altrimedia Edizioni il catalogo della mostra

È di Altrimedia Edizioni il catalogo della mostra “Remember me” di Eustachio Lionetti

Sembrano flash di un passato recente ma dai colori vivaci che diventano arte le opere di Eustachio Lionetti in “Remember me – Quando la mostra diventa pittura” esposte a Matera fino al 31 ottobre nelle scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi.

Scorci dei Sassi, scene di “interni” che si insinuano in una quotidianità che abbiamo imparato a conoscere dai racconti dei nostri nonni, il calore delle abitazioni rurali della caratteristica “civiltà contadina”: “Remember me” è stata definita “un viaggio tra i ricordi, un ritorno alle memorie del passato narrate da un ’indole sensibile e pacata a tratti poetica che si esprime attraverso il filtro della memoria collettiva”. Lionetti dipinge non solo per un’intima necessità ma anche per il desiderio di rendere omaggio alla propria terra, alla propria città, Matera, evocando atmosfere interne ed esterne che il colore trasmuta in sintesi compositiva ed equilibrio visivo.

La mostra, curata dalla storica dell’arte Margherita Cosentino, è stata organizzata dall’agenzia di comunicazione Diotima srl con il patrocinio gratuito della Provincia di Matera, che ha concesso i locali, e il patrocinio gratuito del Comune di Matera. Il catalogo è stato realizzato da Altrimedia Edizioni.

La personale di Lionetti si articola in tre sezioni: “Landscape” che comprende le opere legate al paesaggio contemporaneo lucano in cui vengono presentati lavori eseguiti con la tecnica esecutiva a matita e con la pittura ad olio; “Remember me” la sezione più corposa è suddivisa in due momenti essenziali: “Family Rooms” che raccoglie i dipinti relativi a scene d’interni e ambienti intimi, in cui Lionetti descrive con forti pennellate e con molta accuratezza nei toni e nelle sfumature cromatiche l’ambiente interno rustico, gli utensili, le stoviglie, i mobili, i personaggi poveramente vestiti, la stessa realtà sociale, segue “Together” che include scene di vita quotidiana vissute nei vicoli e nelle campagne rurali. Egli ricalca le forme, quasi le maneggia al tatto come se fossero creta e le carica di pennellate vivide e luminose come se avesse dentro un realismo a tratti nostalgico. L’ultima sezione è “Still Life” in cui l’artista presenta lavori di “Natura morta” eseguiti in uno scenario immaginario puramente soggettivo. In altri termini, Lionetti osserva, scruta, analizza e infine trasmuta l’immagine in una armonica composizione che trova nella pittura la sua massima espressione narrativa.

Ieri, durante l’inaugurazione, dopo i saluti di Gabriella Lanzillotta, amministratrice di Diotima, sono intervenuti Maristella Trombetta (docente di Estetica e Storia della critica d’arte presso l’Università degli studi di Bari), la curatrice della mostra Cosentino, la presidente regionale FAI Basilicata Rosalba Demetrio e l’autore.

La mostra resterà aperta tutti giorni fino al 31 ottobre dalle 10.30 alle 13 e  dalle 17.30 alle 20.