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Verso ritmi lavorativi piรน โ€œumaniโ€ e momenti da dedicare a sรฉ stessi: presentato โ€œIl tempo non รจ denaroโ€ di Giorgio Maran

Verso ritmi lavorativi piรน โ€œumaniโ€ e momenti da dedicare a sรฉ stessi: presentato โ€œIl tempo non รจ denaroโ€ di Giorgio Maran

Basterebbero poche misure per modificare sensibilmente la qualitร  delle nostre vite. In primis, riequilibrare tempo di vita e tempo di lavoro intervenendo sullโ€™orario di lavoro. รˆ proprio partendo da questi presupposti che Giorgio Maran ha scritto Il tempo non รจ denaro. Perchรฉ la settimana di 4 giorni รจ urgente e necessaria (Altrimedia Edizioni). Il volume รจ stato presentato nel pomeriggio dalla casa editrice materana in diretta streaming sulla pagina Facebookย https://www.facebook.com/altrimediaedizioni/ย e sul canale You Tubeย https://www.youtube.com/user/altrimediaedizioniย allโ€™interno del cartellone del Maggio dei Libri.

Dopo i saluti della direttrice editoriale di Altrimedia, Gabriella Lanzillotta, lโ€™editore Vito Epifania ha intervistato lโ€™autore. รˆ intervenuta la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein che ha firmato la prefazione.

Dalle parole di Maran, โ€œviviamo nella societร  piรน produttiva e prospera della storia umana, ma per qualche motivo perseveriamo in un modello di produzione e consumo che prevede lo sfruttamento fino allo sfinimento di tutte le risorse: naturali e umane. Molte persone vedono un aumento e unโ€™intensificazione dei tempi di lavoro, troppe altre lโ€™esclusione dal lavoro e, spesso, dallโ€™accesso alla societร . Aznar la definisce la ยซsocietร  duale, in cui la metร  degli individui lavora troppo e lโ€™altra metร  non lavora affattoยป.
รˆ necessario spalmare gli aspetti negativi del lavoro su un numero maggiore di persone e condividerne gli effetti positivi. Ridurre gli orari, e quindi redistribuire il lavoro, significa liberare tempo di vita. Lโ€™obiettivo รจ quello di lasciare spazio anche ad aspetti che non siano dominati dallโ€™economico, spazio cioรจ a tutto ciรฒ che non risponde alle logiche del mercato e del denaroโ€.

Maran, con uno stile semplice e diretto e con il supporto di una vasta bibliografia in materia, ha esposto una innovativa proposta che offrirebbe ritmi lavorativi piรน โ€œumaniโ€ e, soprattutto, permetterebbe di riappropriarsi di momenti da dedicare a sรฉ stessi.

In questo volume lโ€™autore รจ riuscito a superare risposte semplicistiche, spaziando dalla sociologia allโ€™economia alla filosofia fino alla medicina e alla storia.
Per rivedere la presentazione:ย https://youtu.be/7qyPFm3LN74

Bagno di folla per la presentazione di

Bagno di folla per la presentazione di “Matera, paesaggi dell’uomo”

Sala Levi di Palazzo Lanfranchi gremita sabato scorso a Matera per la presentazione di โ€œMatera, paesaggi dellโ€™uomoโ€ (Altrimedia, a cura di Isabella Marchetta) di Michele Morelli.

Con gli autori sono intervenuti lโ€™editore Vito Epifania e Maristella Trombetta, docente di Estetica allโ€™Universitร  degli Studi di Bari โ€œAldo Moroโ€.

Nel volume, foto dinamiche nelle quali il paesaggio diventa tuttโ€™uno con il turista o il materano che lo sta guardando. Sono, appunto, scorci vivi nei quali non si ย procede per sottrazione, per esaltare il paesaggio, ma si lascia inalterato il contesto: i turisti, gli anziani, la mamma che cambia il bambino sullo sfondo di Lucania 61 a Palazzo Lanfranchi.
Quella catturata dagli scatti di Morelli non รจ una Matera immobile, โ€œincantataโ€, da cartolina ma una Matera viva, che riflette โ€œin movimentoโ€ la sua bellezza inglobando, nei suoi scenari, cittadini, lavoratori, turisti.
Un colpo dโ€™occhio vivace e ricercato allo stesso tempo, proprio come i testi, curati dallโ€™archeologa Marchetta, che accompagnano il lettore in un itinerario inedito alla scoperta della cittร  dei Sassi.

Micheleย Morelliย รจย unย fotografoย anomaloย rispettoย aiย suoiย colleghi. Il suo modo di lavorare non รจ mai ridondante, eccessivo, โ€œurlatoโ€ come spesso capita quando si osservano i fotografi. E le sue foto, sempre curatissime, riescono a conservare una spontaneitร  di fondo che le rende autentiche.
Nel volume, a corredo delle immagini di Morelli, cโ€™รจ una ย โ€œnarrazione emotivaโ€ tracciata con passione dallโ€™archeologa Isabella Marchetta. Non poteva esserci una voce piรน adatta come filo conduttore alle immagini di Morelli: lo stile raffinato e la competenza fuori discussione della Marchetta hanno impreziosito โ€œMatera, paesaggi dellโ€™uomoโ€.

“Al Crocevia”, appuntamento a Torino l’8 novembre con il professor Mario Chiavario

 

Allievo di Giovanni Conso, professore di ruolo in vari Atenei a partire dal 1971, giร  presidente (dal 2002 al 2008) dellโ€™Associazione โ€œGian Domenico Pisapiaโ€ che riunisce i docenti italiani di diritto processuale penale e professore emerito dellโ€™Universitร  di Torino: รจ firmato da Mario Chiavario “Al Crocevia” (Altrimedia), un volume composto da oltre ottanta articoli selezionati da un materiale cinque volte piรน ampio, per la maggior parte costituito da editoriali pubblicati su quotidiani a larga diffusione nazionale (Il Sole 24 Ore, La Stampa, Avvenire) anche su temi non strettamente giuridici.

Nella scelta dei pezzi si รจ guardato soprattutto a ciรฒ che poteva evocare realtร  e problemi tuttora attuali, messi in evidenza anche dalle premesse a parecchi degli scritti riprodotti e soprattutto dalle chiose, intendendosi il crocevia come fattore d’incontro fra percorsi, culturali e pratici, originati da punti di partenza anche assai lontani tra loro ma aperti al dialogo nel rispetto reciproco.

โ€œAl Croceviaโ€ sarร  presentato venerdรฌ 8 novembre alle 17 a Torino nella sala conferenze del Polo del ‘900 – palazzo San Celso in Corso Valdocco, 4A. Interverranno Marcello Maddalena, magistrato a riposo eย  la storica Marta Margotti. Modera il giornalista Luca Rolandi.

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“Nel nome del pane” alla scoperta delle tradizioni

Pane, timbro, famiglia, tradizioni: sono queste le parole chiave del volume “Nel nome del pane. Segni della cultura agropastorale in Basilicata” (Altrimedia) dell’artista Marianna D’Aquino presentato ieri sera a Matera nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi e definito dai relatori (il prof. Nicola Rizzi che ha firmato un testo presente nel libro, l’editore Vito Epifania e Maria Antonietta Carbone in rappresentanza della direttrice del Polo Museale della Basilicata Marta Ragozzino) “opera d’arte in un’opera d’arte”.

โ€œQuesto libro รจ una riflessione sul filo della memoria. – ha affermato Epifania – Il pane รจ qualcosa di essenziale che riporta a una simbologia ricca. Ormai stampare un libro รจ un’operazione diventata banale โ€“ ha aggiunto โ€“ Come editori cerchiamo qualcosa che sia provocazione, qualcosa di nuovo e che sia legata al territorio: il testo di Marianna ha queste caratteristicheโ€.

Nel volume sono riprodotti pittoricamente 35 timbri del pane: raffigurano alcuni pezzi conservati nella Collezione Etnografica del Museo Nazionale Archeologico โ€œD. Ridolaโ€; una collezione che comprende anche conocchie (utilizzate per dipanare la lana) cucchiai e stecche da busto.

โ€œParlando di pane parliamo di un bene primario. โ€“ ha sottolineato Maria Antonietta Carbone, responsabile del Museo Ridola โ€“ Quello che affronta โ€œNel nome del paneโ€ รจ un tema meravigliosoโ€.

Si tratta di manufatti lignei che raccontano la storia di un popolo che nella sua semplicitร  ha tramandato questi piccoli oggetti, dal notevole valore artistico e degni di considerazione.

Un tempo, marchiare i pani con le iniziali del capo famiglia, in modo che non si confondessero con quelli di altre famiglie, dal momento che la consistenza della pasta e la pezzatura erano diverse e ciascuno voleva avere la certezza che il proprio pane non fosse scambiato con quello altrui.

L’autrice ha raccontato di aver iniziato la sua ricerca nel 2015: โ€œHo trovato circa 60 timbri ma mancava ancora qualcosa. Mi hanno aiutato sia il professor Rizzi sia il professor Ferdinando Mirizzi (che ha anche firmato la prefazione del volume, ndr). A ogni timbro ho voluto dare un nome, anche ricordando persone che non ci sono piรน. La scelta dei timbri presenti nel libro รจ nata dai soggetti che mi hanno ispirato maggiormente. Ognuno di loro raccontava la storia della cittร  e ogni timbro รจ stato raccontato in maniera diversa. La mia arte, insomma, si รจ messa in funzione di questi timbri reinterpretati con occhi da artistaโ€.

Un accurato lavoro, quindi, che ci consente di capire bene non solo il passato ma anche e soprattutto il presente. 

Il professor Rizzi, ricordando gli studiosi che fin dagli anni Cinquanta si sono occupati dei timbri del pane (l’etnologo danese, Holger Rasmussen, che tra il 1953 e il 1955 condusse una ricerca specifica; a โ€œstudiareโ€ i timbri del pane furono anche Eleonora Bracco, il prof. Annona, Silvestrini e Spera) ha svelato che la sua non รจ stata un’esperienza di studio ma un contatto diretto: โ€œI miei genitori avevano un forno e, poichรฉ non volevo andare all’asilo, trascorrevo lรฌ le mie giornate. Ben presto i timbri diventarono i miei giocattoli. Poi, mentre percorrevo la strada dell’istruzione quei timbri iniziarono un altro percorso, verso il Museo Ridola. Il mio รจ un racconto evocativo perchรฉ insieme alla storia dei timbri c’รจ il ricordo di un qualcosa che non tornerร  piรนโ€.

Anche l’artigiano Luca Colacicco ha reinterpretato i timbri con pregiati manufatti in legno in vendita con il libro in una confezione speciale.

L’edizione del libro โ€œNel nome del paneโ€ รจ bilingue, in italiano e in inglese.

Per amare i pipistrelli bisogna andare oltre le apparenze: presentato a Matera il volume di Pier Paolo De Pasquale

Per amare i pipistrelli bisogna andare oltre le apparenze: presentato a Matera il volume di Pier Paolo De Pasquale

Morbidi orsacchiotti volanti o animaletti assetati di sangue? Dolcissimi o crudeli, da sempre nell’immaginario collettivo evocano perรฒ soprattutto ribrezzo, complice anche una certa filmografia che non li ha mai aiutati a essere considerati sotto una luce diversa โ€“ il Conte Dracula รจ stato protagonista di 170 film e sono oltre 600 le pellicole in cui, comunque compare. Eppure, per conoscere davvero i pipistrelli, creature straordinarie, bisogna andare oltre le apparenze. In primis, i chirotteri (รจ questo il loro nome scientifico) hanno un ruolo ecologico di individui con il loro esercito che si ciba di notte di zanzare e farfalle notturne. Sono un terzo di mammiferi a livello mondiale, le specie italiane (ben 33) sono le piรน rappresentate anche se poco conosciute.

A loro Pier Paolo De Pasquale, laureato in Scienze Naturali e specializzato nello studio della chirotterofauna, ha dedicato il volume โ€œI pipistrelli dell’Italia Meridionaleโ€ (Altrimedia) presentato nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera in un incontro che, in maniera semplice e coinvolgente, ha svelato aneddoti e curiositร . Al tavolo dei relatori, coordinati da Gianni Palumbo, curatore della collana di Altrimedia Edizioni โ€œTutta la Terra abitataโ€, insieme all’autore c’erano Maurizio Gioiosa, Direttore del Museo Provinciale di Storia Naturale di Foggia e Gemma Lanzo, Sindacato nazionale Critici Cinematografici.

Gabriella Lanzillotta, Direttore Editoriale Altrimedia Edizioni, ha ricordato come il volume di De Pasquale abbia contribuito a dare nuovo slancio alla collana โ€œTutta la Terra abitataโ€.

De Pasquale ha rimarcato l’importanza di preservare l’habitat dei chirotteri, specie fragilissima ma fondamentale. Anche per Gioiosa รจ opportuno limitare l’uso dei pesticidi dannosi per i pipistrelli, che si nutrono di insetti.

Gemma Lanzo ha affermato che i pipistrelli, presenti in tutto il mondo in leggende, racconti e poesie sono da sempre associati al buio: โ€œAnche Dante quando si trova a parlare di Lucifero lo descrive sotto la forma di un pipistrello. E poi, nei film, dagli horror di Dario Argento a Lucio Fulci fino a Batman. Di contro, in alcune culture dell’Oriente e del Centro America il pipistrello รจ venerato. Esopo gli ha dedicato ben tre favole. Non solo, il chirottero ha fatto la fortuna di Strauss: โ€œIl pipistrelloโ€ รจ la sua operetta piรน celebre.โ€

Sicuramente, bisogna andare oltre il loro aspetto. Lo sottolineava anche Gianni Rodari, in questi versi ricordati da Palumbo: โ€œIndovina se ti riesce: / la balena non รจ un pesce / il pipistrello / non รจ un uccello; / e certa gente, chissร  perchรฉ, / pare umana e non lo รจโ€.

โ€œI pipistrelli dellโ€™Italia meridionale. Ecologia e conservazioneโ€  il nuovo titolo della collana โ€œTutta la terra abitataโ€ di Altrimedia Edizioni

โ€œI pipistrelli dellโ€™Italia meridionale. Ecologia e conservazioneโ€ il nuovo titolo della collana โ€œTutta la terra abitataโ€ di Altrimedia Edizioni

Da Dracula a Batman, sono da sempre nell’immaginario collettivo a metร  tra repulsione e simpatia. Questa volta i pipistrelli sono i protagonisti del volume di Pier Paolo De Pasquale โ€œI pipistrelli dell’Italia Meridionaleโ€ edito da Altrimedia.

Il libro sarร  presentato in anteprima mercoledรฌ 17 aprile, alle ore 19, a Bari presso l’Associazione Terre del Mediterraneo in via Piave 59. Dopo i saluti di Francesca Aquilino (presidente dell’Associazione Terre del Mediterraneo), Gabriella Lanzillotta (editrice) e Giovanni Zaccaria (Servizio Parchi e Tutela della Biodiversitร  Regione Puglia), l’autore dialogherร  con il vicepresidente dell’Associazione Terre del Mediterraneo Rocco Labadessa.

โ€œIn un momento storico in cui il tema ambientale e quello della tutela della biodiversitร  sono seriamente a rischio, Altrimedia Edizioni – sottolinea lโ€™editrice Gabriella Lanzillotta โ€“  ha ritenuto importante offrire un contributo per provare a recuperare il senso di un Pianeta che ospita la vita in tutte le sue varietร  biologiche, genetiche e culturali, missione della collana Tutta la terra abitata. Il volume โ€œI pipistrelli dellโ€™Italia meridionale. Ecologia e conservazioneโ€ di Pier Paolo De Pasquale, infatti, arricchisce la storica collana di Altrimedia sia sotto il profilo dei contenuti, questo nuovo titolo va ad affiancarsi a quello dedicato al falco grillaio, sui rondoni e sui rapaci del Pollino, che di quello grafico, abbiamo infatti lavorato al restyling degli elementi che caratterizzano il progetto editoriale nel suo complesso.โ€

I pipistrelli sono mammiferi molto specializzati, capaci di volare e di localizzare le prede nell’oscuritร  attraverso un sofisticato biosonar, adattamenti che hanno contribuito in modo significativo al loro successo evolutivo. Il libro di De Pasquale descrive i principali aspetti della biologia e della storia naturale di questi affascinanti animali, focalizzandosi sull’ecologia e le problematiche di conservazione delle diverse specie nelle regioni dell’Italia meridionale, un territorio  fragile, estremamente vario e ricco di biodiversitร . Il testo รจ ricco di  fotografie di pipistrelli, tutte scattate in habitat naturali, ad animali catturati da ricercatori autorizzati per le attivitร  di cattura temporanea a fini scientifici – la cattura dei pipistrelli รจ infatti proibita per legge, previa autorizzazione rilasciata dagli organi competenti.

Pier Paolo De Pasquale, laureato in Scienze Naturali e specializzato nello studio della chirotterofauna, svolge la libera professione di consulente faunista. Negli anni ha maturato una rilevante esperienza professionale, occupandosi della progettazione di Piani di Gestione dei Siti Natura 2000, studi d’impatto ambientale, ricerche faunistiche in numerosi Parchi Nazionali dell’Italia meridionale, tra cui il PN del Pollino, PN dell’Appennino Lucano, PN del Gargano, PN dell’Aspromonte. Inoltre, ha partecipato a diversi monitoraggi scientifici nell’ambito di progetti per la conservazione della natura (programma LIFE+ Natura e Biodiversitร ). Dal 2008 รจ socio del Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri (GIRC) e dell’Associazione Teriologica Italiana (A.T.It.). I suoi interessi scientifici sono orientati sull’ecologia, la distribuzione e la conservazione delle popolazioni di chirotteri dell’Italia meridionale. รˆ autore e coautore di diversi articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali, atti di convegno e delle linee guida redatte dal GIRC, per la valutazione dell’impatto degli impianti eolici sui chirotteri in Italia.

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A Policoro confronto a piรน voci sulle suggestioni del paesaggio nella presentazione del libro โ€œI muri parlanoโ€

A Policoro confronto a piรน voci sulle suggestioni del paesaggio nella presentazione del libro โ€œI muri parlanoโ€

Il valore intrinseco del paesaggio, le sue suggestioni, la possibilitร  di scoprire zone del nostro territorio leggendo una storia, perdendoci nelle descrizioni che, a uomini e donne, affiancano altre prospettive, panorami, scenari mai svincolato dalla storia che quei luoghi racchiudono.

รˆ questo il senso della collana Paesaggi Raccontati – nata sulla scia dellโ€™omonimo progetto dedicato alla narrazione dei territori che Diรณtima, societร  proprietaria del marchio Altrimedia Edizioni, ha realizzato assieme ad altri partner di livello internazionale -, della quale fa parte il nuovo libro di Vincenzo Maida โ€œI muri parlano. Montalbano, tra passato, vicoli e destiniโ€ presentato sabato scorso nella Biblioteca comunale di Policoro.

โ€œIn Le Goff la grande storia e la piccola storia avevano sempre intrecci profondi. – ha sottolineato l’editrice Gabriella Lanzillotta – Le Goff aveva grande consapevolezza che un popolo non puรฒ restare privato del racconto della propria storia, una memoria ยซche gli storici si sforzano, attraverso lo studio dei documenti, di rendere oggettiva, la piรน veritiera possibile: ma รจ pur sempre memoria. Non proporre ai giovani una conoscenza della storia che risalga ai periodi essenziali e lontani del passato, significa fare di questi giovani degli orfani del passato, e privarli dei mezzi per pensare correttamente il nostro mondo e per potervi agire beneยป. Ed รจ questo che, nel nostro piccolo abbiamo inteso fare con Paesaggi raccontati. Lโ€™intento รจ quello di narrare i territori attraverso diverse tecniche narrative: scrittura, ma anche tecniche pittoriche ispirate ai carnet des voyages, foto e video reportage.
La collana intende proporre testi innovativi, dove la narrazione dei luoghi non รจ solo descrittiva ma si imbeve di storie, di racconti, di gente.

โ€œI muri parlanoโ€ descrive con passione quello che, nel corso degli anni, รจ accaduto nelle strade e nelle case del piccolo centro del Materano. Lโ€™autore, Vincenzo Maida, a metร  tra cronaca e narrazione, ha ripercorso le vicende salienti che hanno interessato il suo paese e hanno reso protagonisti i montalbanesiโ€.

Forse non tutti sanno, infatti, che a Montalbano sono nati personaggi illustri: da Francesco Lomonaco, amico e maestro di Alessandro Manzoni e secondo padre Gabriele Ronzano ispiratore del romanzo piรน famoso della storia della letteratura italiana โ€œI promessi sposiโ€, a Nicola Romeo fondatore della famosa casa automobilistica Alfa Romeo (palazzo Romeo รจ ancora esistente), da Rachele Cassano a Niccolรฒ Fiorentino, da Felice Mastrangelo a Placido Troyli.

Maida, che nel suo libro ha descritto scorci che sono stati testimoni di storie dโ€™amore e tradimenti pagati col sangue, segreti inconfessabili e vite eccezionali, ha parlato anche dello spirito di accoglienza che caratterizza oggi i montalbanesi, persone che non hanno alcun problema di integrazione con i tanti migranti presenti nella cittadina.

In sintonia con le parole di Gabriella Lanzillotta anche Maria Lovito e Anna Albino del Presidio del Libro intervenute insieme all’autrice delle illustrazioni del libro Mariangela Tripaldi. Nel corso della serata Gabriella Orofino ha letto alcuni brani tratti dal volume.

“Altri mondi altre storie”, il fantastico fa tappa a Matera

โ€œLo scrittore di fantascienza รจ uno che gioca con la parola. Io quando scrivo prendo spunto dalla realtร : prima c’รจ la base scientifica, poi parto per la tangenteโ€.  Il re del fantastico Donato Altomare ha svelato qualche segreto dei suoi racconti, presentando a Matera โ€œAltri mondi altre storieโ€, la nuova antologia pubblicata da Altrimedia.

Intervistato dal giornalista Filippo Radogna (โ€œcollegaโ€ scrittore anche lui nell’ambito del fantastico) in un’Arti Visive Gallery gremita di appassionati del genere, Altomare ha precisato di non amare il termine scrittore ma di preferire โ€œnarratoreโ€: โ€œIn realtร  โ€“ ha scherzato Radogna โ€“ Donato รจ un affabulatore. I suoi racconti sono una piccola parte della sua produzione stratosferica e ormai ultratrentennale. Ha la capacitร  di spaziare dalla fantascienza al fantastico al paranormal al fantasy. Ma lui รจ anche poeta, fa parte dell’importante realtร  de La Vallisa di Bari. A coronamento di tutto ciรฒ รจ anche ingegnereโ€.

Non solo, l’ampia cultura umanistica Altomare la intreccia con la cultura tecnica di un ingegnere civile che ha fatto il liceo scientifico e ama follemente il latino, tanto da aver scritto un libro di fantascienza in latino. รˆ stato due volte premio Urania Mondadori, premio Italia e premio Vegetti.

โ€œMi ero stancato di pubblicare da Roma in su. Volevo pubblicare un’opera importante e pubblicarla al Sud. – ha detto Altomare Volevo trovare un buon editore che fosse anche coraggioso. Filippo mi ha indicato Altrimedia. In questa antologia ho voluto riprendere miei vecchi racconti per dimostrare come il fantastico fosse leggibile da chiunque. Purtroppo infatti ci sono ancora dei preconcettiโ€.

Altomare ha sottolineato che quando scrive lo fa in modo che il lettore possa vedere e immaginare ciรฒ che รจ scritto. Un bravo scrittore, se vuole affrontare tematiche sulle quali non ha competenze, le deve approfondire e studiare per essere il piรน credibile possibile.

Vito Epifania, editore di Altrimedia ha ricordato come due anni fa sia stata creata la collana โ€œFantasticaโ€, curata proprio da Donato Altomare e da Loredana Pietrafesa, โ€œper colmare un vuoto che cominciava a diventare ingombranteโ€.

Nel corso della serata gli attori Tommaso Ferrandina del Gruppo teatrale “Tutto Esaurito” e Carla Latorre dellโ€™Associazione Gutta hanno letto alcune pagine del libro. Al termine dell’incontro รจ stato offerto al pubblico un aperitivo a base di prodotti tipici pugliesi e lucani.

“Finuzza e le sue storie”: bagno di folla per la presentazione a Matera del libro di Marinella Battiafarano

Bagno di folla venerdรฌ scorso a Matera nella Sala Laura Battista della Biblioteca provinciale per la presentazione di “Finuzza e le sue storie” (Altrimedia) di Marinella Battifarano. L’autrice, esaudendo un desiderio della madre – la protagonista Finuzza – a distanza di alcuni anni dalla sua morte, ha voluto lasciare un preciso ricordo scritto della storia della sua vita e della sua famiglia.

Marinella Battifarano ha avuto il merito di essere obiettiva, di non lasciarsi coinvolgere emotivamente permettendo cosรฌ al lettore, libero di condizionamenti, di farsi un’idea propria. Quello che viene fuori รจ il ritratto di una donna dallo spirito profondamente moderno, una pioniera, cosรฌ come la definisce la professoressa Battifarano. Una donna che, pur provata dai piccoli e grandi drammi che inevitabilmente incontra durante la propria vita, riesce sempre, con spirito indomito, a trovare la forza per andare avanti. รˆ resiliente, ottimista, ha fiducia nel prossimo ed รจ sempre circondata da amici. Ama confrontarsi, รจ discreta, il suo status non le impedisce di prodigarsi per le persone meno fortunate, di aiutare chi ha bisogno. Emblematico il suo atteggiamento verso gli albanesi, che negli anni Novanta sbarcarono in Italia e furono ospitati in un camping nei pressi della sua casa a Nova Siri.

Accanto alla Finuzza impegnata nel sociale, abbiamo la Finuzza madre esemplare. Per i suoi figli รจ disposta a tutto, sfida la forma mentis del suocero e del marito che avrebbero voluto tenere lontane dai libri le figlie, permettendo invece loro di studiare e laurearsi, consapevole del valore dell’istruzione.

Stanca dei continui attriti con il marito non esita a prendere decisioni drastiche, ancora una volta incurante delle convenzioni ma consapevole del valore del benessere psicofisico e della dignitร .

Il tutto, nelle cornici di due paesi lucani, San Paolo Albanese e Nova Siri, e due diverse culture che in Finuzza, nata nel 1917, trovano la sintesi ideale.

“Finuzza e le sue storie”, infine, รจ un libro che permette di rivalutare il Meridione: quello raccontato non รจ un Sud fatto di gente che si piange addosso ma รจ un Sud positivo, di persone intraprendenti e ottimiste che hanno dato e fatto tanto per la Basilicata.

Nel corso della serata, moderata dalla giornalista Rossella Montemurro, sono intervenuti la professoressa Eliana Rusciani e gli editori Vito Epifania e Gabriella Lanzillotta. L’attore Tommaso Grossi della Compagnia teatrale Tutto Esaurito ha letto alcuni brani tratti dal testo.

La professoressa Rusciani si รจ soffermata sul valore della microstoria sottesa al libro e sul legame madre-figlia-biografia, una triade complessa. Gli editori, infine, hanno rimarcato l’importanza della responsabilitร  sociale: “Strumenti quali quelli offerti da “Finuzza e le sue storie” sono indispensabili per interpretare l’attualitร  e provare a immaginare il futuro”.

A Montalbano sulle tracce di personalitร  illustri: presentato a Matera

A Montalbano sulle tracce di personalitร  illustri: presentato a Matera “I muri parlano”

C’รจ un vero e proprio tesoro, a Montalbano Jonico: le sue mura sono uno scrigno che custodisce aneddoti, leggende e, soprattutto, personaggi illustri che hanno segnato la storia d’Italia. I segreti della cittadina del Materano sono stati illustrati venerdรฌ scorso nella Sala Laura Battista della Biblioteca provinciale della cittร  dei Sassi da Vincenzo Maida, giornalista e scrittore, durante la presentazione del suo “I muri parlano” (Altrimedia edizioni). Come recita il sottotitolo, “A Montalbano, tra passato, vicoli e destini”, Maida ha ripercorso le vicende salienti che hanno interessato il suo paese e hanno reso protagonisti i montalbanesi utilizzando il rigore del cronista, sempre attento alla verifica delle fonti, e la leggerezza della narrazione che spesso รจ riuscita ad ammorbidire vicende dai toni troppo cruenti.
Insolito il modo in cui l’autore ha avuto l’input per “I muri parlano”: prima di iniziare le cene con gli amici nel fine settimana โ€“ un’usanza in voga nei paesini dell’hinterland โ€“ nell’attesa che tutto fosse pronto, Maida passeggiava nei vicoli di Montalbano. Ed รจ allora che gli si apre un mondo: palazzi antichi dimenticati nonostante le loro stanze siano impregnate di storia, uomini e donne montalbanesi doc che, in vari campi, costituiscono un vanto per la Penisola. Come Francesco Lomonaco, amico e maestro di Alessandro Manzoni e secondo padre Gabriele Ronzano ispiratore del romanzo piรน famoso della storia della letteratura italiana “I promessi sposi”, o Nicola Romeo fondatore della famosa casa automobilistica Alfa Romeo (palazzo Romeo รจ ancora esistente e, secondo l’autore, se si pensasse a un museo dell’Alfa Romeo si riuscirebbe a portare in regione un numero cospicuo di appassionati, considerando sono 70.000 in tutta Italia), Rachele Cassano, Niccolรฒ Fiorentino, Felice Mastrangelo, Placido Troyli… Un elenco di personalitร  non a tutti note delle quali Maida ha ricostruito accuratamente la vita, le opere, e gli episodi per cui si sono distinte. Come scrive Maisa: “Segmenti di tempo e frammenti di vite, quasi tutte destinate all’oblio, avevano ridato luce e vita a quelle strade e voce a quei silenzi.”
ย “I muri parlano” รจ anche un omaggio a Montalbano: “Non a caso โ€“ ha ricordato l’editore Vito Epifania โ€“ รจ stato pubblicato in “Paesaggi raccontati”, รจ il terzo volume di questa collana dopo “A Matera si va, si torna, si resta” di Sergio Fadini e “Fuori traccia” di autori vari.ย  Raccontare il paesaggio vuol dire assimilare la sua idea complessiva ed รจ un modo per prendersene cura. Abbiamo cosรฌ provato ad allargare il campo partendo da Matera. Non vogliamo limitarci a fare gli stampatori, vogliamo avere una responsabilitร  sociale.”
Nel corso della serata, moderata dalla giornalista Rosalba Stasolla, il vicepresidente della Provincia Carmine Alba ha portato i saluti istituzionali mentre Emilia Fortunato e Emilio Andrisani dell’HermesteatroLaboratorio hanno letto alcuni brani tratti dal volume di Maida.