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"Finuzza e le sue storie": bagno di folla per la presentazione a Matera del libro di Marinella Battiafarano

“Finuzza e le sue storie”: bagno di folla per la presentazione a Matera del libro di Marinella Battiafarano

Bagno di folla venerdì scorso a Matera nella Sala Laura Battista della Biblioteca provinciale per la presentazione di “Finuzza e le sue storie” (Altrimedia) di Marinella Battifarano. L’autrice, esaudendo un desiderio della madre – la protagonista Finuzza – a distanza di alcuni anni dalla sua morte, ha voluto lasciare un preciso ricordo scritto della storia della sua vita e della sua famiglia.

Marinella Battifarano ha avuto il merito di essere obiettiva, di non lasciarsi coinvolgere emotivamente permettendo così al lettore, libero di condizionamenti, di farsi un’idea propria. Quello che viene fuori è il ritratto di una donna dallo spirito profondamente moderno, una pioniera, così come la definisce la professoressa Battifarano. Una donna che, pur provata dai piccoli e grandi drammi che inevitabilmente incontra durante la propria vita, riesce sempre, con spirito indomito, a trovare la forza per andare avanti. È resiliente, ottimista, ha fiducia nel prossimo ed è sempre circondata da amici. Ama confrontarsi, è discreta, il suo status non le impedisce di prodigarsi per le persone meno fortunate, di aiutare chi ha bisogno. Emblematico il suo atteggiamento verso gli albanesi, che negli anni Novanta sbarcarono in Italia e furono ospitati in un camping nei pressi della sua casa a Nova Siri.

Accanto alla Finuzza impegnata nel sociale, abbiamo la Finuzza madre esemplare. Per i suoi figli è disposta a tutto, sfida la forma mentis del suocero e del marito che avrebbero voluto tenere lontane dai libri le figlie, permettendo invece loro di studiare e laurearsi, consapevole del valore dell’istruzione.

Stanca dei continui attriti con il marito non esita a prendere decisioni drastiche, ancora una volta incurante delle convenzioni ma consapevole del valore del benessere psicofisico e della dignità.

Il tutto, nelle cornici di due paesi lucani, San Paolo Albanese e Nova Siri, e due diverse culture che in Finuzza, nata nel 1917, trovano la sintesi ideale.

“Finuzza e le sue storie”, infine, è un libro che permette di rivalutare il Meridione: quello raccontato non è un Sud fatto di gente che si piange addosso ma è un Sud positivo, di persone intraprendenti e ottimiste che hanno dato e fatto tanto per la Basilicata.

Nel corso della serata, moderata dalla giornalista Rossella Montemurro, sono intervenuti la professoressa Eliana Rusciani e gli editori Vito Epifania e Gabriella Lanzillotta. L’attore Tommaso Grossi della Compagnia teatrale Tutto Esaurito ha letto alcuni brani tratti dal testo.

La professoressa Rusciani si è soffermata sul valore della microstoria sottesa al libro e sul legame madre-figlia-biografia, una triade complessa. Gli editori, infine, hanno rimarcato l’importanza della responsabilità sociale: “Strumenti quali quelli offerti da “Finuzza e le sue storie” sono indispensabili per interpretare l’attualità e provare a immaginare il futuro”.