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Il romanzo “A calci e morsi” di Maddalena Bonelli tra i finalisti del Concorso Artistico Letterario “Impavidarte – La biennale della cultura 2022/2023”

Il romanzo A calci e morsi (Altrimedia Edizioni) di Maddalena Bonelli è risultato finalista e meritevole di menzione al Concorso Artistico Letterario “Impavidarte – La biennale della cultura 2022/2023”. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Nicosia (Enna) il prossimo 14 ottobre, durante la seconda delle due serate della manifestazione.

A calci e morsi è stato selezionato per la sezione 7 – Prosa edita in lingua italiana – con altre 14 opere su 1400 che hanno partecipato al Concorso.

Ambientato tra gli anni ’30 e ’40 a Grassano, è un romanzo corale sull’umanità di gente umile che si misura con gli alti e bassi dell’esistenza e fa fronte, come può, a tragedie improvvise.
Tra i protagonisti, Cenzino e Rocco, amici fin da piccoli; Ciccillo innamorato di Lucietta, per sposarla deve rinunciare alla sua famiglia; suo fratello Pasquale che sceglie di andare a combattere. Per loro la strada è stata maestra di vita, poi la vita ha presentato il conto tradendo i loro sogni. Maddalena, invece, è andata avanti tra figli, aborti e la durezza di una quotidianità pesante, un destino per niente clemente e i lutti portati dalla guerra.

Dalla bandella: “Filtri d’amore, sangue catameniale, erbe magiche e mascije. Roba da matti!

La mascìja Lucietta gliel’aveva fatta davvero, ma lo aveva ammaliato non con stregoneria, filtri magici, fatture e litanie di mascijare. Lucietta gli aveva infuocato i sensi e il cuore per come era fatta. E che male c’è a sposare una donna che ti fa bruciare il sangue nelle vene? Non è questo che un uomo vuole da una donna? Una moglie non può essere solo una compagna di fatica e madre dei tuoi figli. O forse ha ragione Pasquale che con le donne ci si deve solo divertire e poi, quando arriva il momento, trovarne una tutta casa e chiesa e sposarla? Le donne perbene certe cose non le devono fare, per divertirsi ci sono le altre, le…, dicevano i suoi amici.

Lucietta non è una facile. Lei lo ama come lui ama lei, pensa fumando furioso mentre percorre la via Meridionale con l’occhio fisso sul campanile a cipolla della Madonna della Neve. Oltrepassata la chiesa s’inoltra verso le casette che si affacciano degradanti dall’alto della collina verso la Meridionale.”

Maddalena Bonelli, nata a Grassano e residente a Matera. Laureata in Medicina e chirurgia, specializzata in Neuropsichiatria Infantile è stata Pediatra ospedaliero a Matera fino al 2015, ora libero professionista e medico di bordo supplente.

Come scrittrice ha esordito nel 2013 con la raccolta di poesie Giorni scalzi (III premio Franz Kafka 2014). Nel 2020 ha scritto il romanzo Ciro nella grotta dei pipistrelli.

Ha pubblicato saggi, racconti e poesie su riviste nazionali e qualche articolo per giornali on line. È referente Sud-Italia per l’Associazione Medici scrittori Italiani.

Premi: Cesare Pavese 2019, saggistica sezione medici; Cronin 2019, sezione teatro; La serpe d’oro, narrativa.

Bagno di folla a Guidonia Montecelio per la

Bagno di folla a Guidonia Montecelio per la “prima” di “Secta. Un’indagine oscura”, il thriller esoterico di Antonella Grippo

“Nel 2022 sono scomparse 67 persone al giorno. Iniziative come questa servono a tenere viva la memoria degli scomparsi e la speranza nella verità e nella giustizia dei loro familiari che non si rassegnano all’oblio.” Sono le parole di Maria Antonietta Gregori – Associazione dei familiari delle persone scomparse Penelope, sorella di Mirella Gregori scomparsa il 7 maggio 1983 – che ieri nella Sala della Cultura di Guidonia Montecelio ha partecipato alla presentazione del thriller esoterico di Antonella Gruppo Secta. Un’indagine oscura (Altrimedia Edizioni). Insieme alla Gregori, è intervenuto con l’autrice Alfonso Masini, presidente della Commissione Cultura della Città di Guidonia Montecelio.

Una sala gremita e partecipe per la “prima” di Secta – moderata da Monica Zarella, Lettori Virali –, un libro dedicato alle donne scomparse, vittime di sette e di violenza e all’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, alla quale è ispirata la figura della protagonista. In “Secta” si riconoscono numerosi passaggi di cronaca più o meno famosi: “Naturalmente l’insieme del romanzo è una fiction – spiega l’autrice – ma alcuni fatti riportati sono tratti da libri e giornali. I miei precedenti lavori storici sono stati spesso definiti dei saggi che si leggono come romanzi e, forse, proprio questo mi ha fatto venire voglia di scrivere un romanzo che però ha bisogno di qualche riferimento saggistico e giornalistico, tanto per non smentire le mie origini”.

Protagonista del libro, ambientato principalmente tra Roma e Matera, Elettra Marras Lops antropologa e consulente della Sas, la Squadra anti sette della Polizia di Stato. Elettra è stata convocata d’urgenza per risolvere il caso dell’adepta di una setta trovata morta. Ad attenderla nella Città dei Sassi non c’è solo il cadavere di quella giovane donna ma un labirinto di interessi e potere, un dedalo di simboli iniziatici e luoghi magici in cui Elettra dovrà districarsi tra echi della cronaca recente, giovani donne scomparse e ritrovate morte dopo anni, massoni e mafiosi.

Grazie a un ritmo serrato e alla competenza non indifferente sulla storia segreta e i misteri d’Italia di Antonella Grippo, Secta. Un’indagine oscura è un viaggio inquietante nel mondo della massoneria deviata e del potere occulto.

Antonella Grippo, docente di Letteratura italiana, Latino e Storia, ricercatrice e saggista, collabora con riviste e siti on line. Ha pubblicato numerosi saggi storici tra cui: L’avanguardia esoterica (Literalia) e, in collaborazione con Giovanni Fasanella, i seguenti volumi: I silenzi degli innocenti (Bur Rizzoli), L’orda nera (Bur Rizzoli), 1861 (Sperling & Kupfer, dieci edizioni), Intrighi d’Italia (Sperling & Kupfer), 1915 (Sperling & Kupfer), Italia oscura (Sperling & Kupfer). A marzo 2021 una nuova edizione del fortunato saggio 1861 è stata pubblicata in abbinamento al quotidiano Il giornale. Secta. Un’indagine oscura è il suo primo thriller.

Presentato ad Atripalda (AV)

Presentato ad Atripalda (AV) “Il mio tuffo nei sogni. Marco D’Aniello una storia di sport e amicizia”

Inserire le persone diversamente abili in un’ottica di normalità per una vera integrazione, dalle parole del delegato Coni di Avellino Giuseppe Saviano; calibrare lo standard di una squadra sul più debole del gruppo, come fa il colonnello dell’Esercito Italiano Giuseppe Amato al vertice del 232° Reggimento trasmissioni di Avellino; cogliere le sfumature tra i termini inclusione e integrazione, come ha spiegato il vicepresidente nazionale Fispic Giuseppe Vitale; capire l’importanza di un team building paralimpico nel quale gente normodotata si mette nei panni di un diversabile, ad esempio praticando basket in carrozzina, come ha spiegato l’esperto di eventi paralimpici internazionali Antonio Gnassi. È stato un confronto costruttivo quello organizzato venerdì pomeriggio dal Comune di Atripalda (AV), grazie alla sensibilità del sindaco Paolo Spagnuolo,  per la presentazione del libro Il mio tuffo nei sogni. Marco D’Aniello, una storia di sport e amicizia (Altrimedia Edizioni, prefazione di Mara Venier) di Rossella Montemurro.

L’evento, moderato dai giornalisti Alfredo Picariello e Alfonso Parziale, è stato inserito nel cartellone di eventi per il Giro d’Italia in quanto da Atripalda il 10 maggio partirà della corsa in rosa.

Numerosi esponenti di associazioni che si occupano di autismo, docenti e studenti hanno seguito con attenzione il dibattito scaturito dalla biografia di Marco D’Aniello, ragazzo autistico di Taranto e campione di nuoto.

Nel volume, che nel settembre 2022 ha ottenuto in Campidoglio il prestigioso riconoscimento nella sezione “Letteratura” dell’evento “Roma premia la cultura sociale”, la Montemurro racconta alcuni episodi dei primi 22 anni di Marco, vittima di bullismo e di una società non sempre disposta a integrare i più fragili. Con l’amore dei suoi genitori, una fede incrollabile e una cerchia di persone eccezionali – in primis gli insegnanti e il team di professionisti che lo segue nello sport – ha raggiunto traguardi importanti, da bambino speciale a campione di nuoto: nel 2019 ha conquistato il record italiano assoluto nella categoria Juniores 50 metri stile libero ai Campionati Nazionali della FISDIR. Oggi, tesserato FINP, continua a mietere successi.

Con la complicità della conduttrice più amata dagli italiani, Mara Venier, è riuscito a esaudire il desiderio di incontrare il suo mito, la persona che inconsapevolmente lo ha spinto a praticare il nuoto: l’attore Raoul Bova.

Sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore alle Politiche sociali Fabiola Scioscia e l’assessore agli Eventi e manifestazioni Gianna Parziale.

“Secta. Un’indagine oscura” di Antonella Grippo: è un thriller esoterico il nuovo progetto editoriale di Altrimedia

Altrimedia Edizioni esce con un nuovo progetto editoriale dal titolo Secta. Un’indagine oscura, un thriller esoterico ambientato principalmente tra Roma e Matera, a firma di Antonella Grippo.

Elettra Marras Lops antropologa e consulente della Sas, la Squadra anti sette della Polizia di Stato, è stata convocata d’urgenza per risolvere il caso dell’adepta di una setta trovata morta. Ad attenderla a Matera però non c’è solo il cadavere di quella giovane donna ma un labirinto di interessi e potere, un dedalo di simboli iniziatici e luoghi magici in cui Elettra dovrà districarsi tra echi della cronaca recente, giovani donne scomparse e ritrovate morte dopo anni, massoni e mafiosi. La figura della protagonista, la professoressa Marras Lops, è ispirata all’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, grande studiosa di sette e nuovi movimenti religiosi, tristemente scomparsa.

Grazie a un ritmo serrato e alla competenza non indifferente sulla storia segreta e i misteri d’Italia di Antonella Grippo, Secta. Un’indagine oscura è un viaggio inquietante nel mondo della massoneria deviata e del potere occulto.

Dalla bandella: “Impiccagioni atipiche, erano state definite nelle indagini. Ma, per l’antropologa, quelli erano messaggi. Messaggi per chi sapeva comprendere il linguaggio segreto della massoneria. Messaggi per chi avrebbe dovuto indagare. E invece, girava la testa dall’altra parte e archiviava tutto come suicidio. Senza smuovere troppo le acque, senza fare rumore. Solo chi non voleva vedere non vedeva, ma la firma di quei finti suicidi era chiara. Ed era una firma massonica.

La carta dell’impiccato dei tarocchi, con una delle ginocchia piegate era il simbolo del tradimento. L’appeso. La carta dell’iniziazione passiva, l’equivalente della bakthika induista. In alcuni archetipi era come se tutte le culture si fondessero in un sincretismo unico. La massoneria firmava i suoi delitti per rivendicarli al suo interno ma anche perché, se un fratello fosse stato incaricato delle indagini, avrebbe dovuto cambiare strada e insabbiare tutto. Questo fanno i figli della Vedova. Si aiutano. Si spalleggiano. Si coprono.

“La carta dei tarocchi era la numero 12, pensò Elettra, ieri era il 12 ottobre. Cosa sapeva quella donna? Chi aveva tradito o stava per tradire?” Si domandò pensierosa”.

Nel thriller si riconoscono numerosi passaggi di cronaca più o meno famosi: “Naturalmente l’insieme del romanzo è una fiction – spiega l’autrice – ma alcuni fatti riportati sono tratti da libri e giornali. I miei precedenti lavori storici sono stati spesso definiti dei saggi che si leggono come romanzi e, forse, proprio questo mi ha fatto venire voglia di scrivere un romanzo che però ha bisogno di qualche riferimento saggistico e giornalistico, tanto per non smentire le mie origini”.

Secta è dedicato alle donne scomparse, vittime di sette e di violenza e all’antropologa Cecilia Gatto Trocchi.

Antonella Grippo, docente di Letteratura italiana, Latino e Storia, ricercatrice e saggista, collabora con riviste e siti on line. Ha pubblicato numerosi saggi storici tra cui : L’avanguardia esoterica (Literalia) e, in collaborazione con Giovanni Fasanella, i seguenti volumi: I silenzi degli innocenti (Bur Rizzoli), L’orda nera (Bur Rizzoli), 1861 (Sperling & Kupfer, dieci edizioni), Intrighi d’Italia (Sperling & Kupfer), 1915 (Sperling & Kupfer), Italia oscura (Sperling & Kupfer). A marzo 2021 una nuova edizione del fortunato saggio 1861 è stata pubblicata in abbinamento al quotidiano Il giornaleSecta. Un’indagine oscura è il suo primo thriller.

 

Presentato a Potenza

Presentato a Potenza “Il dolore delle foglie” di Antonella Radogna e Nicola Cavallo

Presentato nel pomeriggio nel Polo Bibliotecario di Potenza il libro Il dolore delle foglie (Altrimedia Edizioni) con poesie di Antonella Radogna e immagini di Nicola Cavallo. Insieme agli autori sono intervenuti Maria Teresa Imbriani, che ne ha curato l’introduzione e la Direttrice editoriale di Altrimedia Edizioni Gabriella Lanzillotta. La giornalista Cinzia Grenci ha moderato la serata.

La natura in tutte le sue forme, declinata nella quotidianità, ammirata, presa in prestito come modello, amata. E poi gli scatti, che vanno di pari passo con i versi, diventando essi stessi liriche: le poesie di Antonella Radogna si legano alle foto di Nicola Cavallo offrendo un unicum di lirismo.

Poesie e immagini, nella loro essenzialità elementare, si alternano e si muovono con coerenza e reciprocità, in una sequenza logica e irrinunciabile, in un discorso in cui domina l’attenzione al particolare, l’invito a non distrarsi. – scrive nella prefazione la Imbriani – L’uomo è chiamato non solo a inserirsi, come una creatura, nell’ordine naturale del cosmo, ma è invitato alla sua responsabilità di ritornare a essere tutt’uno con la Natura.

Il dolore delle foglie è un’opera delicata e intimista, poesie quasi sussurrate e immagini in bianco e nero che stridono ed entrano in contrasto con il caos della routine quotidiana. Da Cammino con la mia ombra scucita sul terreno: “Cammino con la mia ombra scucita sul terreno / e le gambe che vacillano / di una danza lenta di polvere e foglie / in un tutto di esseri e vuoti vivi / nella luce che penetra / e gioca con i chiaroscuri nell’aria”.

Antonella Radogna è nata a Matera, dove vive. Laureata in Letteratura Inglese e Tedesca e in Scienze Psicologiche, insegna Lingua e Letteratura Inglese presso il Liceo “Duni-Levi” di Matera. Ha pubblicato traduzioni per riviste americane e diversi saggi tra cui quello su Edgar Morin per Rubbettino Editore. Alcune sue opere sono state tradotte in inglese, francese, tedesco, spagnolo e rumeno. Le sue poesie hanno vinto numerosi premi e sono apparse su varie antologie e riviste nazionali e internazionali. Si è formata, in ambito teatrale, presso il Piccolo Teatro di Milano.

Nicola Cavallo è nato a Salerno, si è laureato presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e, successivamente, ha conseguito il Diploma di Perfezionamento in Scienze Fisiche e Cibernetiche. È Professore Ordinario di Fisica Sperimentale presso il Dipartimento di Scienze dell’Università degli studi della Basilicata. Ha partecipato a esperimenti internazionali a Stanford e al CERN di Ginevra. Attualmente è Prorettore con delega al Public and Social Engagement dello stesso Ateneo.

“Il mio tuffo nei sogni. Marco D’Aniello, una storia di sport e amicizia” presentato nella Biblioteca di Quartiere presso la Nicola Festa di Matera

“Il mio tuffo nei sogni. Marco D’Aniello, una storia di sport e amicizia” presentato nella Biblioteca di Quartiere presso la Nicola Festa di Matera

Nell’ambito della Rassegna Incontri in Biblioteca, organizzata dall’I. C. Minozzi Festa di Matera in collaborazione con l’Associazione Quartiere Lanera, è stato presentato giovedì 9 marzo presso la scuola secondaria Nicola Festa, il libro “Il mio tuffo nei sogni. Marco D’Aniello, una storia di sport e amicizia” dell’autrice materana Rossella Montemurro, pubblicato da Altrimedia Edizioni. L’autrice e Gabriella Lanzillotta, della casa editrice, hanno raccontato la storia di Marco D’Aniello.

Leggendo “Il mio tuffo nei sogni” si entra in punta di piedi nella vita di Marco, un ragazzo autistico di Taranto che è stato vittima di bullismo e di una società non sempre disposta a integrare i più fragili. Con l’amore dei suoi genitori, una fede incrollabile e una cerchia di persone eccezionali – in primis gli insegnanti e il team di professionisti che lo segue nello sport – ha raggiunto traguardi importanti. Da bambino speciale, è passato a diventare campione di nuoto. Nel 2019 ha conquistato il record italiano assoluto nella categoria Juniores 50 metri stile libero ai Campionati Nazionali della FISDIR. Oggi, tesserato FINP, continua a mietere successi.

Con la complicità della conduttrice più amata dagli italiani, Mara Venier, è riuscito a esaudire il desiderio di incontrare il suo mito, la persona che inconsapevolmente lo ha spinto a praticare il nuoto: l’attore Raoul Bova. Dalla prefazione della Venier: “La storia di Marco è un insegnamento per tutti a non arrendersi. Mai, neanche di fronte a una diagnosi che sembra terribile. La storia di Marco ci invita a non darci mai per vinti, a tenere convintamente la rotta anche nella navigazione più difficile e pericolosa senza perdere mai la speranza.”

A settembre 2022, l’autrice e Marco hanno ottenuto per “Il mio tuffo nei sogni” il prestigioso riconoscimento nella sezione “Letteratura” dell’evento “Roma premia la cultura sociale” in Campidoglio.

“Bla bla bla Sud. Perché il PNRR non salverà il Sud e il Paese”, presentato a Matera il saggio di Pietro De Sarlo

 

Perché il Sud è rimasto indietro? È possibile un rilancio del Sud senza modificare la centralità logistica, amministrativa e politica del Mezzogiorno e del Mediterraneo? Sono queste alcune delle domande sottese al saggio di Pietro De Sarlo Bla bla bla Sud. Perché il PNRR non salverà il Sud e il Paese (Altrimedia Edizioni, prefazione di Marco Esposito) che, nelle intenzioni dell’Autore, vuole essere l’inizio di un ragionamento da fare per progettare un futuro diverso e migliore.

Il volume è stato presentato nel pomeriggio a Matera presso Casa Cava alla presenza dell’autore, del sindaco del Comune di Matera Domenico Bennardi e del direttore di Confapi Matera Vito Gaudiano. L’incontro è stato moderato dall’editore Vito Epifania.

Con uno stile semplice e diretto, ricco di esempi e riscontri, Bla bla bla Sud affronta nella prima parte una disamina tra miti, pregiudizi e realtà sulla situazione meridionale mentre nella seconda propone le soluzioni per uno sviluppo che possa colmare tutti quei gap purtroppo ancora oggi esistenti.

Dalla bandella: “Noi tutti reagiamo agli stimoli, se pensiamo che il Sud sia abitato da fannulloni che dall’Unità d’Italia a oggi campano sulle spalle del Nord operoso dobbiamo chiederci sulla base di quali dati e informazioni la pensiamo così. Perché le cose non stanno affatto in questo modo e i numeri che pubblico lo dimostrano, e sono numeri riscontrabili e certificati perché provengono da banche dati pubbliche e governative.

E quindi decidete: ‘Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del Bianconiglio’. Come Neo in Matrix sceglierete la pillola rossa? Scegliete se credere alle favole o se volete ragionare con la vostra testa basandovi sulla cruda realtà dei numeri. Siete liberi di pensarla in modo diverso o di arrivare a diverse conclusioni ma nessuno è libeero di prescindere da un bagno di realtà”.

Pietro De Sarlo, laureato alla Sapienza in Ingegneria, ha un lungo passato manageriale esercitato ai massimi livelli in società italiane ed estere. In tale ambito, come presidente della Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus, ha promosso diversi interventi a favore della cultura tra cui le borse di studio per dottorati di ricerca in materie umanistiche. Oltre ad alcuni saggi di natura economica, ha pubblicato il primo romanzo nel novembre 2016, L’Ammerikano (premio della giuria al concorso Argentario 2017 e premio San Salvo-Artese, sempre nel 2017, riservato alle opere prime). Per Altrimedia nel 2020 ha pubblicato Dalla parte dell’assassino (Premio Narrativa Giallo/Thriller nell’ambito della quinta edizione del Concorso Letterario Nazionale Argentario 2020 – sezione Narrativa edita) e La congiura delle passioni (Premio letterario internazionale Montefiore, sezione opere edite quarto classificato, Associazione Culturale Il Faro – Premio letterario città Cologna Spiaggia 2021 sez. F Romanzo storico terzo classificato, Agitazioni letterarie castelluccesi 2021 sez. b romanzi editi secondo classificato).

È appassionato di cucina, vela, sci e motociclismo.

Gestisce il blog www.pietrodesarlo.it/blog

“Il dispositivo interno” di Giampaolo Salvatore tra i finalisti del Premio Giorgione® nella sezione Narrativa Edita

Il romanzo Il dispositivo interno (Altrimedia Edizioni, prefazione di Andrea D’Urso) di Giampaolo Salvatore è stato selezionato tra i finalisti per il Premio Giorgione® nella sezione Narrativa Edita.

La cerimonia di premiazione si svolgerà il primo aprile alle 20,45 presso il Teatro Accademico di Castelfranco Veneto.

Il protagonista de Il dispositivo interno è Alfonso: ipocondriaco, insicuro, irrisolto, pieno di difese, della realtà coglie sempre le ombre.

“Irene con il suo pianto vuole dirmi che mi sta già tradendo, perché non l’ho mai capita. E in fondo ha ragione, perché io non solo non la so capire, ma non la voglio capire. Perché secondo me in un amore, come in un racconto o in un film, quello che conta, e che lo tiene in piedi, sono le ombre. Ciò che non capiamo. Ciò che impatta con noi in un punto intermedio della sua traiettoria verso il significato, che sta al di qua delle parole, che le parole mascherano più che mostrare. Le scritte in lontananza che gli occhi miopi cercano di mettere a fuoco senza riuscirci, perché le lettere si sovrappongono.”

Editor in una piccola casa editrice, Alfonso ha una relazione con Irene che si regge ormai solo su una gelosia morbosa. È convinto che la donna, segretaria di uno studio di psicoterapia, sia l’amante dello psicoterapeuta per cui lavora. Nel frattempo, la routine scandita dai tormenti su malattie immaginarie e tradimenti subisce uno scossone quando si ammala – davvero – Oreste, il suo amico di infanzia.

Scrive Andrea D’Urso nella prefazione: “Profondità, stile e tono. Le principali dimensioni spirituali della narrazione ci sono tutte. La profondità è quella invisibile della superficie, quella che si mimetizza in essa, quella più complessa da asportare. Lo stile è sobrio come il secondo bicchiere di un buon vino, è elegante come un abito quotidiano tagliato su misura, è scorrevole ma non nell’accezione consona ai romanzi di Ken Follett, che si legge tutto d’un fiato insomma, piuttosto la lettura può essere paragonata a una lenta e variegata degustazione, quando poi all’improvviso ti rendi conto che hai letto trenta pagine consecutive senza mai staccare gli occhi dalla pagina. Il tono infine è fermo e simultaneamente effervescente, è lebowskiano e simultaneamente risoluto, è garbato e simultaneamente irriverente, perché Giampaolo Salvatore non ci mette nulla a disossarti la realtà come un pollo a tavola”.

Il dispositivo interno è un romanzo ritmato, ricco di tematiche di estrema attualità e, tra le righe, spunti e consigli da cogliere al volo. Innegabile, infatti, l’impronta dell’autore, psichiatra e psicoterapeuta.

Giampaolo Salvatore è autore di numerosi articoli sul trattamento dei disturbi gravi di personalità e della schizofrenia, pubblicati su riviste internazionali. È autore del volume divulgativo Il tao della psicoterapia, e coautore di numerosi volumi tecnici tra i quali Corpo, Immaginazione e Cambiamento. Ha esordito nella narrativa nel 2015 con la raccolta di racconti Nati a perdere; nel 2018 è uscito il suo primo romanzo, Lo psicoterapeuta in bilico. Nel 2019 con Chiara Gambino ha pubblicato per Altrimedia Edizioni Mai più indifesa.

“Bla bla bla Sud. Perché il PNRR non salverà il Sud e il Paese”. Il 4 marzo a Matera, Casa Cava, presentazione del saggio di Pietro De Sarlo

“Bla bla bla Sud. Perché il PNRR non salverà il Sud e il Paese”. Il 4 marzo a Matera, Casa Cava, presentazione del saggio di Pietro De Sarlo

Sarà presentato sabato 4 marzo alle 18.30 a Matera presso Casa Cava (via San Pietro Barisano) il saggio di Pietro De Sarlo Bla bla bla Sud. Perché il PNRR non salverà il Sud e il Paese (Altrimedia Edizioni, prefazione di Marco Esposito). Con l’Autore interverranno il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese, il sindaco del Comune di Matera Domenico Bennardi e il direttore di Confapi Matera Vito Gaudiano. Modera l’editore Vito Epifania.

Perché il Sud è rimasto indietro? È possibile un rilancio del Sud senza modificare la centralità logistica, amministrativa e politica del Mezzogiorno e del Mediterraneo? Sono queste alcune delle domande sottese al volume che, nelle intenzioni dell’Autore, vuole essere l’inizio di un ragionamento da fare per progettare un futuro diverso e migliore.

Con uno stile semplice e diretto, ricco di esempi e riscontri, il saggio affronta nella prima parte una disamina tra miti, pregiudizi e realtà sulla situazione meridionale mentre nella seconda propone le soluzioni per uno sviluppo che possa colmare tutti quei gap purtroppo ancora oggi esistenti.

Dalla bandella: “Noi tutti reagiamo agli stimoli, se pensiamo che il Sud sia abitato da fannulloni che dall’Unità d’Italia a oggi campano sulle spalle del Nord operoso dobbiamo chiederci sulla base di quali dati e informazioni la pensiamo così. Perché le cose non stanno affatto in questo modo e i numeri che pubblico lo dimostrano, e sono numeri riscontrabili e certificati perché provengono da banche dati pubbliche e governative.

E quindi decidete: ‘Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del Bianconiglio’. Come Neo in Matrix sceglierete la pillola rossa? Scegliete se credere alle favole o se volete ragionare con la vostra testa basandovi sulla cruda realtà dei numeri. Siete liberi di pensarla in modo diverso o di arrivare a diverse conclusioni ma nessuno è libeero di prescindere da un bagno di realtà”.

Pietro De Sarlo, laureato alla Sapienza in Ingegneria, ha un lungo passato manageriale esercitato ai massimi livelli in società italiane ed estere. In tale ambito, come presidente della Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus, ha promosso diversi interventi a favore della cultura tra cui le borse di studio per dottorati di ricerca in materie umanistiche. Oltre ad alcuni saggi di natura economica, ha pubblicato il primo romanzo nel novembre 2016, L’Ammerikano (premio della giuria al concorso Argentario 2017 e premio San Salvo-Artese, sempre nel 2017, riservato alle opere prime). Per Altrimedia nel 2020 ha pubblicato Dalla parte dell’assassino (Premio Narrativa Giallo/Thriller nell’ambito della quinta edizione del Concorso Letterario Nazionale Argentario 2020 – sezione Narrativa edita) e La congiura delle passioni (Premio letterario internazionale Montefiore, sezione opere edite quarto classificato, Associazione Culturale Il Faro  Premio letterario città Cologna Spiaggia 2021 sez. F Romanzo storico terzo classificatoAgitazioni letterarie castelluccesi 2021 sez. b romanzi editi secondo classificato).

È appassionato di cucina, vela, sci e motociclismo.

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Presentato a Matera

Presentato a Matera “Il dolore delle foglie” di Antonella Radogna e Nicola Cavallo

Emozioni e immagini ieri sera a Matera a Casa Cava durante la presentazione del volume Il dolore delle foglie (Altrimedia Edizioni) con poesie di Antonella Radogna e fotografie di Nicola Cavallo.

“Poesie e immagini, nella loro essenzialità elementare, si alternano e si muovono con coerenza e reciprocità, in una sequenza logica e irrinunciabile, in un discorso in cui domina l’attenzione al particolare, l’invito a non distrarsi. – queste le parole di Maria Teresa Imbriani che ha firmato la prefazione, intervenuta ieri insieme alla direttrice editoriale di Altrimedia Edizioni Gabriella Lanzillotta – L’uomo è chiamato non solo a inserirsi, come una creatura, nell’ordine naturale del cosmo, ma è invitato alla sua responsabilità di ritornare a essere tutt’uno con la Natura.”

La natura in tutte le sue forme, declinata nella quotidianità, ammirata, presa in prestito come modello, amata. E poi gli scatti, che vanno di pari passo con i versi, diventando essi stessi liriche: le poesie di Antonella Radogna si legano alle foto di Nicola Cavallo offrendo un unicum di lirismo.

Il dolore delle foglie è un’opera delicata e intimista, poesie quasi sussurrate e immagini in bianco e nero che stridono ed entrano in contrasto con il caos della routine.

Da Cammino con la mia ombra scucita sul terreno: “Cammino con la mia ombra scucita sul terreno / e le gambe che vacillano / di una danza lenta di polvere e foglie / in un tutto di esseri e vuoti vivi / nella luce che penetra / e gioca con i chiaroscuri nell’aria”.

Antonella Radogna è nata a Matera, dove vive. Laureata in Letteratura Inglese e Tedesca e in Scienze Psicologiche, insegna Lingua e Letteratura Inglese presso il Liceo “Duni-Levi” di Matera. Ha pubblicato traduzioni per riviste americane e diversi saggi tra cui quello su Edgar Morin per Rubbettino Editore. Alcune sue opere sono state tradotte in inglese, francese, tedesco, spagnolo e rumeno. Le sue poesie hanno vinto numerosi premi e sono apparse su varie antologie e riviste nazionali e internazionali. Si è formata, in ambito teatrale, presso il Piccolo Teatro di Milano.

Nicola Cavallo è nato a Salerno, si è laureato presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e, successivamente, ha conseguito il Diploma di Perfezionamento in Scienze Fisiche e Cibernetiche. È Professore Ordinario di Fisica Sperimentale presso il Dipartimento di Scienze dell’Università degli studi della Basilicata. Ha partecipato a esperimenti internazionali a Stanford e al CERN di Ginevra. Attualmente è Prorettore con delega al Public and Social Engagement dello stesso Ateneo.