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Presentato “I luoghi dell’anima” nel corso della I edizione di “Note, Gusto & Parole”

Venerdì 5 settembre, all’interno del cartellone estivo di Libri in Terrazza “Note, Gusto & Parole”, è stato presentato “I luoghi dell’anima” di Elena Baldassarre. Un libro all’interno del quale si scopre una Matera che va oltre l’immagine da cartolina dei Sassi, è la Matera delle cripte scavate nella roccia, delle leggende popolari e della pietà contadina, dei santi che proteggono la città e dei monaci che per secoli hanno abitato la Murgia. A raccontarla, in una suggestiva terrazza che affaccia sui Sassi e guarda proprio a quella Murgia, l’autrice, grande appassionata della storia locale e dei suoi non detti spesso trascurati  a favore di storie romanzate… L’opera, come è stato ribadito più volte nel corso della serata, non è una guida turistica tradizionale, ma un invito a un viaggio spirituale e culturale. Le chiese rupestri, le cattedrali e i monasteri diventano tappe di un percorso che non si limita alla scoperta architettonica: ogni edificio custodisce memorie, leggende e riti che hanno forgiato l’identità materana. Il testo si apre con le origini del Cristianesimo in terra lucana, quando il monachesimo orientale si intrecciava con la vita rurale. Segue poi il racconto dei secoli segnati da invasioni, latinizzazioni e nuove forme di culto, che hanno dato vita a una stratificazione unica, leggibile ancora oggi nelle absidi scolpite nel tufo e negli affreschi bizantini sopravvissuti al tempo. Tra i luoghi più suggestivi emergono la Chiesa di Sant’Angelo e Santa Maria (molto più nota come Cripta del Peccato Originale), definita la “Cappella Sistina” della pittura rupestre, e le chiese legate al culto di Sant’Eustachio, il generale-santo che secondo la tradizione salvò Matera dall’assedio saraceno. Ogni pagina alterna la precisione della ricerca storica al fascino del racconto popolare, creando un intreccio che avvicina tanto lo studioso quanto il visitatore curioso. Tra i filo conduttori troviamo anche il tufo: pietra dura e friabile, fragile e resistente. Su di essa l’uomo ha inciso segni di fede, creando spazi che sono insieme rifugio e preghiera. Dalle cripte ipogee fino alla Cattedrale che svetta sulla Civita, il percorso diventa metafora di un’ascesa verso il Trascendente. Con questo libro, Matera si rivela non solo capitale della cultura, ma anche città dell’anima: un luogo in cui sacro e profano, storia e leggenda si fondono, restituendo al lettore la percezione di un patrimonio che va oltre l’arte, per toccare le radici stesse dell’identità collettiva.

“Note, Gusto & Parole” presentato Murgia a cancelli di Annachiara Molinari e Maurizio Camerini

C’è un filo invisibile che lega le fotografie di Annachiara Molinari alle parole di Maurizio Camerini: non si tratta di un semplice rapporto di illustrazione o commento, ma di un vero e proprio dialogo, un intreccio in cui immagine e testo rimandano ciascuna all’altra e si completano. Presentare il volume nella splendida cornice della Terrazza di Casa Cava ha reso plastica e viva la materia curata nel libro, si è realizzato sensorialmente e visivamente il paesaggio della Murgia sospeso tra materia e spirito. Le fotografie di Annachiara Molinari e i testi di Maurizio Camerini hanno offerto al pubblico non soltanto un libro, infatti, ma un vissuto, in itinere, di tipo corporeo e intellettuale che esprime il senso del libro nato dal cammino condiviso degli autori e che restituisce al lettore la Murgia come esperienza totale, fatta di luce e silenzi, di roccia e vento, di memoria e intuizione. La scelta del titolo evoca subito un doppio riferimento: da un lato, il Quaderno a cancelli di Carlo Levi, che con la sua scrittura “a griglie” suggeriva l’idea di uno sguardo filtrato e insieme liberato; dall’altro, i cancelli come varchi, soglie da attraversare per entrare più profondamente nel paesaggio, ma anche, e forse soprattutto, come limite che aiuta a definire ciò che siamo nel rispetto di quella misura che ci rende capaci di esercitare la nostra libertà. Ed è proprio questa la forza del libro: non fermarsi alla superficie delle pietre, ma penetrarne l’anima, come se fossero “parole incise da millenni”, alfabeti che richiedono tempo, silenzio e attenzione per essere decifrati. I testi di Camerini, densi e stratificati, oscillano tra la riflessione filosofica e l’evocazione poetica rimandando come “echi” a suggestioni numerose e molteplici che vanno da Baruch Spinoza a Pierre Hadot, passando da Haruki Murakami e Franco Cassano andando oltre Aldous Huxley. Si avverte la sua formazione di viaggiatore e praticante di yoga e mindfulness, capace di trasformare il gesto del camminare in meditazione. Non a caso introduce la suggestiva nozione di “batocezione”: un settimo senso che consente di vivere la profondità, di immergersi nel paesaggio come corpo-sonar, che riceve ed emette vibrazioni. Le immagini di Molinari parlano e scrivono con la sobrietà della luce ma anche attraverso la verità dell’oscurità. Non mostrano la Murgia come cartolina, ma come corpo vivo, spesso ferito, ma anche solenne e profondamente intimo. Sono fotografie che sanno indugiare, che fissano dettagli — una pietra scavata, una radice, un varco di grotta — trasformandoli in segni, quasi in ideogrammi visivi, e parti di sé. Il risultato è un libro “in itinere”, non un oggetto chiuso, ma un invito a proseguire il cammino, a farsi viandanti della Murgia reale dopo averla esplorata nelle pagine. La lettura suscita infatti il desiderio di percorrere gli stessi sentieri, di sostare davanti agli stessi scorci, di ascoltare i silenzi che Molinari e Camerini hanno tradotto in linguaggio. Murgia a cancelli non è dunque solo un omaggio al paesaggio, ma un esercizio di attenzione e presenza. È un libro che invita a rallentare lo sguardo, a sostare davanti alla pietra fino a sentirne il respiro. E ci ricorda che la natura, quando la si osserva davvero, non è mai muta: parla, come parlano le pietre, con un linguaggio che attende di essere ascoltato.

Note, Gusto & Parole per Libri in terrazza: presentato “Pietre di confine. Il Castelvecchio di Matera e le fortificazioni appulo-lucane” di Enrico Lamacchia per la collana “Origini” di Altrimedia Edizioni

Note, Gusto & Parole per Libri in terrazza: presentato “Pietre di confine. Il Castelvecchio di Matera e le fortificazioni appulo-lucane” di Enrico Lamacchia per la collana “Origini” di Altrimedia Edizioni

Presentato ieri nella splendida Terrazza di Casa Cava “Pietre di confine. Il Castelvecchio di Matera e le fortificazioni appulo-lucane” di Enrico Lamacchia, il quarto volume della collana Origini di Altrimedia Edizioni (curata dall’archeologa Isabella Marchetta) che si arricchisce con questo titolo di un nuovo tassello dedicato alla storia urbana e architettonica di Matera. Nel corso della serata è stato messo in evidenza come il libro sia stato il risultato di un lavoro durato ben 5 anni che l’architetto Lamacchia ha avviato con sua la tesi di laurea magistrale in Architettura presso l’Università di Firenze e che poi è proseguito con il perfezionamento per renderlo un volume adatto alla pubblicazione. L’architetto Lamacchia, giovane studioso di grande rigore e passione, ha inteso indagare le origini medievali del nucleo fortificato di Matera, conosciuto come Castelvecchio, oggi quasi del tutto inglobato dall’edificato moderno. Come il libro con il lettore anche il dialogo tra l’editore e l’autore ha guidato i presenti lungo un viaggio che parte dalle prime tracce altomedievali, passa per Normanni, Svevi e Angioini, fino al declino della funzione militare e alla trasformazione in quartiere civile in età moderna. Le suggestive ricostruzioni grafiche tridimensionali presenti nel volume aiutano a immaginare ciò che il tempo ha cancellato, restituendo vita a mura, torri e porte oggi perdute. A dare ampiezza allo sguardo e sostegno al volume lo sguardo comparativo alle fortificazioni vicine (da cui la seconda parte del titolo titolo …”e le fortificazioni appulo-lucane”, che colloca Matera in un contesto più ampio, quello appulo-lucano, arricchendo la prospettiva sul ruolo della città nel Mezzogiorno medievale.
Il valore del lavoro risiede anche nell’approccio multidisciplinare: Lamacchia coniuga la prospettiva dell’architetto – attento alla lettura urbana e ai processi di trasformazione dello spazio – con quella dello storico e dell’archeologo, grazie alla guida dell’archeologa medievista Isabella Marchetta (curatrice della collana Origini), restituendo un quadro complesso ma leggibile della città come organismo in continua evoluzione. Attraverso fonti storiche, carte, rilievi e comparazioni con altre fortificazioni del territorio, Lamacchia ricostruisce le origini urbane della città e il ruolo strategico del pianoro della Civita, mostrando come Matera non sia solo “città dei Sassi”, ma anche città di confine, crocevia di culture, poteri e architetture difensive.
Come sottolinea il professor Giorgio Verdiani nella prefazione, l’opera non è solo un esercizio di ricostruzione storica, ma anche un invito a guardare Matera con occhi nuovi: «un atto di conoscenza che apre a un futuro consapevole». Con “Pietre di confine” la collana Origini conferma la sua vocazione: indagare le radici locali con sguardo innovativo e accessibile, offrendo al lettore non solo un libro, ma un vero progetto di memoria condivisa.

“Note, Gusto & Parole”, presentato sulla terrazza di Casa Cava “Racconti meridiani” di Emilio Gerardo Giugliano

Il terzo appuntamento del cartellone estivo di Libri in terrazza “Note, Gusto & Parole” ha accolto Emilio Gerardo Giugliano e il suo libro “Racconti meridiani. Brevi storie dell’altro mondo”. Un diario di viaggio nel quale l’autore incrocia le proprie storie personali con le vicende di popoli tra l’Africa equatoriale e l’America latina; tra Brazaville, Owando e San Salvador l’autore Giugliano ci porta in luoghi dove la vita si misura con un tempo diverso e dove ogni incontro è una lezione di umanità. “In questo libro ho provato a raccontare una parte dei mie viaggi intrapresi per portare a termine dei progetti di volontariato internazionale, attività che continuo a seguire, spinto dall’editore e dal mio desiderio di verità. Non ci domandiamo mai se quello che ci raccontano i mass media sia vero o piuttosto sia una unica grande mistificazione dei fatti perché l’unico interesse da tutelare è quello dei grandi e dei potenti? Una scelta che relega i diritti, la giustizia e la verità a merce non più autosufficiente” Una serata nel corso della quale sono stati ricordati personalità del calibro di Gerard Lutte lo psicologo salesiano che ha salvato centinaia di ragazzi di strada e Padre Tilo (Rutilio Sanchez) il prete guerrigliero sempre accanto al suo popolo e per questo assassinato. Riflessioni che hanno portato l’attenzione anche sul genocidio a Gaza e sulle mancanze dei tanti governi, compreso quello italiano, che continuano a negare il riconoscimento dello Stato Palestinese.

Presentato a Casino Padula Umano di Gaia Campagna

Presentato a Casino Padula Umano di Gaia Campagna

Presentare i libri in luoghi che esprimono, fisicamente e simbolicamente, il senso di una comunità concretizza l’ambizione di un editore: produrre libri che diventano ponti.

Ieri a Casino Padula, nel quartiere Agna-Le Piane di Matera, grazie all’accoglienza e alla collaborazione del Comitato di Quartiere presieduto da Gianni Trentadue, si è svolta la seconda presentazione dell’opera prima di Gaia Campagna “Umano”. Uno scenario naturale che ha reso plastica una delle atmosfere presenti del libro e che della libertà ha fatto la sua cifra: la freschezza e l’autenticità. In compagnia della ex docente Rita Pomarici, Gabriella Lanzillotta e Gaia Campagna hanno esplorato i temi salienti di “Umano” dall’identità, al dolore, passando per la ricerca di senso. Un pubblico molto attento e partecipe che ha contributo a rendere intensa una serata dove non sono mancate riflessione sulle emergenze sociali legate all’adolescenza e alle numerose pressioni sociali che chiedono attenzione. Altre suggestioni in ordine al valore della scrittura, anch’essa corpo, sono state rilevate dalle tre relatrici che hanno sottolineato anche il ritmo di una narrazione visiva che rende la lettura una sequenza cinematografica estremamente godibile e immediata.

Presentato il volume vincitore della sezione Poesia della VII edizione del Premio Liberalia

Presentato il volume vincitore della sezione Poesia della VII edizione del Premio Liberalia “D’istanti e di sogni” di Annalisa Pistoia

Note, Gusto e Parole”, il cartellone estivo di Libri in terrazza ha ospitato il 25 luglio la vincitrice della sezione Poesia, della VII edizione del Premio letterario nazionale Liberalia “La città dei Sassi”, Annalisa Pistoia con la silloge “D’istanti e di sogni”. “Note, Gusto e Parole”, il cartellone estivo Libri in terrazza tra musica e cocktail sulla terrazza di Casa Cava a partire dalle ore 20, ha preso il via lo scorso 20 giugno e termina il 12 settembre, e nasce dalla collaborazione tra Altrimedia Edizioni e Residence San Pietro Barisano con l’obiettivo di sostenere la promozione della lettura e del libro e nel contempo occasioni di confronto che arricchiscano il parterre di offerte nell’ambito dell’intrattenimento culturale a beneficio di residenti e turisti. Una serata all’insegna della sensibilizzazione sul valore della poesia e della sua pratica, intesa come attività di soggettiva introspezione e di collettiva condivisione, nel corso della quale l’autrice Annalisa Pistoia ha utilizzato la sua personale esperienza di poetessa per empatizzare con il pubblico e cogliere il desiderio, inconscio e inespresso, di fare poesia. Momenti di dialogo e di letture che hanno colto nel segno, trasformando un momento di presentazione in una occasione di ricerca di senso personale e comunitario rispetto a quel sentimento di smarrimento e incertezza che spesso accompagna la quotidiana di una società che ha smesso di avere cura dei suoi abitanti.

Gaia Campagna presenta “Umano” di Altrimedia Edizioni presso Casino Padula

Gaia Campagna presenta “Umano” di Altrimedia Edizioni presso Casino Padula

Altrimedia Edizioni, in collaborazione con il Comitato di Quartiere Agna-Le Piane, presenta martedì 29 luglio alle ore 20, presso Casino Padula, “Umano” a firma di Gaia Campagna. A dialogare con l’autrice ci saranno Gabriella Lanzillotta, direttrice editoriale di Altrimedia, e Rita Pomarici, ex docente del Liceo Classico “E. Duni” di Matera.,,Umano esce nella collana “I Narratori” e rappresenta l’esordio letterario di una giovanissima autrice materana che promette di sorprenderci tutti: Gaia Campagna.

Al centro del libro la decisione di raccontare l’Umano in un modo “particolare”, perché tra i molti modi possibili quello scelto da Gaia Campagna è di certo inusuale e semplice al tempo stesso: attraverso gli organi che lo compongono. Eppure, c’è ben poco di già detto in questa raccolta. La sintassi mai banale, il tono lirico e sospeso del navigato scrittore, nascondono le sembianze di un’autrice giovanissima, che per sua natura ama scavare nel verso, cercare le parole giuste, con fatica e stupore, originalità e consapevolezza, per esprimere sé stessa e il suo sguardo sul mondo.,,Il catalogo di Altrimedia Edizioni, che a oggi conta oltre 300 titoli, è un marchio editoriale che da circa trent’anni cerca di interpretare con impegno e qualità il ruolo di editore sulla scena locale e nazionale, e il libro di Gaia Campagna esprime il senso di questo impegno: offrire contributi per costruire azioni concrete a sostegno del progresso sociale, civico e culturale.,,,Gaia Campagna, nata a Matera, ha coltivato fin da piccola la sua passione per la scrittura. “Umano” è il suo primo libro.

Presentata la nuova edizione di Note di archeologia urbana a Melfi di Isabella Marchetta

Presentata la nuova edizione di Note di archeologia urbana a Melfi di Isabella Marchetta

Nella cornice dell’Eminialis Festival a Rionero in Vulture si è svolta, nella serata del 26 lugli,o la presentazione della nuova edizione del volume dell’archeologa medievista Isabella Marchetta. Tra i relatori, insieme all’autrice, sono intervenuti l’editore Vito Epifania, la direttrice del Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” di Potenza la dottoressa Sabrina Mutino e l’archeologa medievista Alessia Frisetti nel ruolo di moderatrice.

Consapevoli del valore di una archeologia che è parte del presente, presente che sostiene nel suo dialogo continuo con il territorio, i relatori hanno promosso un confronto all’insegna del recupero del senso dell’archeologia urbana, del suo essere parte di un tutto dove entrano l’architettura, l’ingegneria, la storia e tutte le discipline che raccontano di una comunità e ne tracciano l’identità. L’autrice ha voluto ringraziare poi le funzionarie archeologhe del MiC, Francesca Carinci e Sabrina Mutino, i geologi Marco e Francesco Tucci e l’architetto Antonio Bocca che hanno sostenuto l’edizione attraverso contributi di rilievo.

L’archeologo che si misura con gli scavi urbani, ha spiegato l’autrice, si cimenta nella dinamica delle piazze, dei quartieri, della città, nel loro intero svolgersi; una dinamica contemporanea in colloquio con il passato e con il concetto stesso di memoria. L’archeologia quindi si congiunge a doppio filo con l’urbanistica e l’architettura dei centri storici nell’intento sì di fissare la memoria, ma senza perdere di vista l’obiettivo di funzionalità e fruibilità proprio dello spazio urbano: è, in una definizione, un’archeologia per la città. Non si tratta semplicemente di “scavi in città”, ma di un’idea di città tra passato e presente.

Proclamati i vincitori dell’Ottava edizione del Premio letterario nazionale Liberalia

Proclamati i vincitori dell’Ottava edizione del Premio letterario nazionale Liberalia “La città dei Sassi”

L’ottava edizione del Premio letterario nazionale Liberalia “La città dei Sassi” ha i suoi vincitori, tutte opere inedite che vedranno presto la pubblicazione nel catalogo Altrimedia edizioni.
Questo Premio, voluto dall’Associazione Liberalia, tra i soggetti promotori del progetto “Patto per la Lettura” che ha portato Matera a diventare Città che legge, si inserisce perfettamente nel novero delle iniziative tese a incentivare e sostenere la diffusione e la promozione delle attività culturali legate alla lettura. Quest’anno la folta partecipazione ha reso il lavoro della giuria impegnativo ma di certo stimolante, anche grazie all’importante lavoro di pre selezione delle opere svolto dal comitato di lettura. “La qualità dei lavori, mediamente buona e nel caso dei vincitori davvero notevole, – hanno sottolineato i componenti del direttivo dell’Associazione Liberalia – sostiene la ragione per il quale abbiamo fortemente voluto il Premio Liberalia: offrire a talenti nascosti la possibilità di emergere e di contribuire attraverso le loro opere alla promozione della cultura e della lettura. Questa è una fase sociale in cui la carenza di opportunità da un lato e la perdita di stimoli dall’altra sta evidenziando la scarsezza di spunti, autorevoli e consapevoli, che nutrano la costruzione di nuove visioni e che attraverso la lettura incentivino la capacità e la volontà di coltivare nuovi modelli di progresso, modelli improntati a valori di giustizia reale.”,,I vincitori del Premio letterario nazionale Liberalia “La città dei Sassi per la sezione Narrativa vede come primi classificati Matteo Camerini e Maurizio Camerini con l’opera, a quattro mani, L’ultima carta; al secondo posto Gli indeformabili di Danilo Cannizzaro e terza classificata l’opera Posto in prima fila di Domenico Romano Mantovani. Per la sezione Poesia il vincitore è Cesare Cuscianna con Memoria dalle carceri; seconda classificata Francesca Semeraro con Fra le rovine un fiore e al terzo posto la silloge Poesie di Renato De Lucia. La Saggistica ha visto classificarsi al primo posto Musichenonsai di Giacomo Fiori e al secondo posto il manoscritto Volo economico sul pianeta di Rocco Giuseppe. Per la sezione Racconto breve si classifica al primo posto Delitto nella nebbia di Sabino Napolitano; secondo classificato e terzo classicficato Andrea Zavagli con le opere La terapia e La versione di greco.,,Tra i componenti della Giuria, Gianni Antonio Palumbo alfiere del Lavoro, molfettese, è professore associato di “Letteratura italiana” presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia. Ha curato l’edizione critica di opere di Giovan Battista della Porta e dei racconti di Antonio Fogazzaro, unitamente a edizioni commentate delle rime di Isabella Morra e del romanzo La Grazia di Dino Terra. Direttore artistico della “Notte bianca della Poesia”, pubblicista, è direttore editoriale della rivista “La calce e il dado” e redattore di “Kamen'”, “Quindici”, “Luce e Vita” e “Menabò”. Gestisce il blog di critica letteraria “Giano bifronte critico”. Ha pubblicato, oltre a contributi saggistici, libri di poesia, narrativa e teatro.,,Paolo Restuccia insegna nei corsi di Storytelling digitale e Audio Podcasting all’Università Pontificia Salesiana e ha insegnato nel corso di Scrittura Generale dell’università La Sapienza Università di Roma. Cura la regia della trasmissione “Il Ruggito del Coniglio” su Rai Radio2. Ha pubblicato alcuni romanzi ha tradotto i manuali “Story” e “Dialoghi” di Robert McKee e “Guida di Snoopy alla vita dello scrittore” di C. Barnaby, M. Schulz. È uno dei fondatori della Scuola di scrittura Genius.,,Marica Spalletta è professoressa associata di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli Studi LINK di Roma, dove insegna “Sociologia della comunicazione” e “Media e politica”. Nel medesimo Ateneo è coordinatrice scientifica di Link LAB (Laboratorio di Ricerca Sociale). Le sue ricerche si focalizzano sulle rappresentazioni mediali, i processi di agenda, gli audience studies, il tema della credibilità. Attualmente è principal investigator del progetto europeo di ricerc-azione GEMINI-Gender Equality through Media Investigation and New training Insights.,,Pasquale Vitagliano, poeta e scrittore, è nato e vive in Puglia. Collabora con la “Gazzetta del Mezzogiorno”, “il Manifesto”, la rivista “Incroci” e con il blog La poesia e lo Spirito. Ha pubblicato numerose opere letterarie e saggi. Suoi racconti, articoli e poesie possono essere letti sul blog Nazione Indiana.,,Nel mese di settembre sarà data comunicazione dell’evento di premiazione inserito come di tradizione nel cartellone Libri in terrazza che quest’anno è stato avviato nel mese di giugno, nel segno di nuove collaborazioni, e che ha visto numerosi appuntamenti prendere forma in terrazze diverse (Casa Cava e Galleria MadArt).
EMINIALIS FESTIVAL - I confini della storia: sabato 26 luglio presentazione del volume “Note di archeologia urbana a Melfi” di Isabella Marchetta

EMINIALIS FESTIVAL – I confini della storia: sabato 26 luglio presentazione del volume “Note di archeologia urbana a Melfi” di Isabella Marchetta

Nell’ambito dell’EMINIALIS FESTIVAL – I confini della storia, organizzato dall’Archeoclub di Rionero in Vulture, sabato 26 luglio sarà presentato a Rionero, presso le Scuderie di Palazzo Giustino Fortunato, alle ore 17.30 Note di archeologia urbana a Melfi (Altimedia Edizioni), la nuova edizione del volume dell’archeologa medievista Isabella Marchetta., Per l’occasione, oltre all’intervento dell’editore, con l’autrice Isabella Marchetta sarà presente anche l’archeologa medievista Alessia Frisetti.  Una occasione importante per rendere noti ai non addetti ai lavori i risultati di recenti scavi e studi a Melfi, con attenzione alla stratificazione urbana dal Medioevo all’età moderna. Di che cosa si occupa oggi l’archeologia? Della tutela del presente. È questo lo sguardo con cui il volume si approccia all’Archeologia Urbana, scegliendo Melfi come sito d’interesse. Una raccolta di contributi che, partendo dal tema attualissimo dell’Archeologia Urbana, spazia dai risultati degli scavi di emergenza all’analisi di alcuni reperti emersi, restituendoli come note di topografia della Melfi medievale. Ma non c’è solo il resoconto delle stratigrafie e il catalogo degli oggetti, poiché il tema più generale che tocca le indagini è quello dell’Archeologia Preventiva la cui istituzione ha definito l’archeologia un servizio indispensabile da erogare a beneficio dello sviluppo infrastrutturale del paese con un notevole potenziamento dell’offerta culturale.,,,«L’archeologo che si misura con gli scavi urbani – spiega l’autrice – si cimenta nella dinamica delle piazze, dei quartieri, della città, nel loro intero svolgersi; una dinamica contemporanea in colloquio con il passato e con il concetto stesso di memoria. L’archeologia quindi si congiunge a doppio filo con l’urbanistica e l’architettura dei centri storici nell’intento sì di fissare la memoria, ma senza perdere di vista l’obiettivo di funzionalità e fruibilità proprio dello spazio urbano: è, in una definizione, un’archeologia per la città. Non si tratta semplicemente di “scavi in città”, ma di un’idea di città tra passato e presente». Il volume contiene anche due contributi firmati con le funzionarie archeologhe del MiC, Francesca Carinci e Sabrina Mutino, un approfondimento dei geologi Marco e Francesco Tucci e un intervento sulla rigenerazione urbana di Melfi dell’architetto Antonio Bocca.,,Isabella Marchetta, libera professionista e ricercatrice indipendente, si interessa ai temi di archeologia funeraria tardoantica e altomedievale, archeologia urbana e comunicazione in archeologia. Ha concentrato la sua ormai ventennale attività in Basilicata, Calabria e Molise. Ha pubblicato per Altrimedia Edizioni Quando Lara Croft arrossì. L’ordinarietà straordinaria di un’archeologa e, insieme al fotografo Michele Morelli, Matera, paesaggi dell’uomo. È tra i curatori della riedizione di Palazzi antichi di Matera di Mauro Padula e del volume Palazzo Malvinni-Malvezzi nel suo disegno antico e moderno. Per Altrimedia Edizioni è curatrice della collana Origini.