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Sabato 20 settembre cerimonia di premiazione dei vincitori dell’ottava edizione del Premio letterario nazionale Liberalia

Sabato 20 settembre cerimonia di premiazione dei vincitori dell’ottava edizione del Premio letterario nazionale Liberalia “La Città dei Sassi”

Sabato 20 settembre l’associazione Liberalia in collaborazione con Altrimedia Edizioni e Streamiotica promuovono, alle ore 19 presso la terrazza di Casa Cava, la cerimonia di premiazione dei vincitori della ottava edizione del Premio letterario nazionale Liberalia “La Città dei Sassi”.

Questo Premio, voluto dall’Associazione Liberalia, tra i soggetti promotori del progetto “Patto per la Lettura” che ha portato Matera a diventare Città che legge, si inserisce perfettamente nel novero delle iniziative tese a incentivare e sostenere la diffusione e la promozione delle attività culturali legate alla lettura.

Parteciperanno all’evento, tra gli altri, il presidente di Liberalia Vito Epifania, la giornalista Sissi Ruggi e, in qualità di componenti del Comitato direttivo dell’associazione Liberalia, Isabella Marchetta (archeologa Medievista) e Maristella Trombetta (docente di Filosofia e Critica delle Arti visive presso l’Università di Bari). Saranno presenti i primi tre classificati delle sezioni Narrativa, Poesia e Racconti brevi e i primi due della sezione Saggistica. Per la sezione Narrativa primi classificati sono i materani Matteo Camerini e Maurizio Camerini con l’opera, a quattro mani, L’ultima carta; al secondo posto Gli indeformabili di Danilo Cannizzaro di Santa croce Camerina della provincia di Ragusa e terza classificata l’opera Posto in prima fila di Domenico Romano Mantovani di Monfalcone in provincia di Gorizia. Per la sezione Poesia il vincitore è Cesare Cuscianna con Memoria dalle carceri da Caserta; seconda classificata Francesca Semeraro con Fra le rovine un fiore della città di Leporano in provincia di Taranto e al terzo posto la silloge Poesie di Renato De Lucia da Bergamo. La Saggistica ha visto classificarsi al primo posto Musichenonsai di Giacomo Fiori di Sant’Arcangelo di Romagna in provincia di Rimini e al secondo posto il manoscritto Volo economico sul pianeta di Giuseppe Rocco da Bologna. Per la sezione Racconto breve si è classificato al primo posto Delitto nella nebbia di Sabino Napolitano dalla città di Andria; secondo classificato e terzo classificato Andrea Zavagli con le opere La terapia e La versione di greco dalla città di Firenze.

Quest’anno la folta partecipazione da tutta Italia, come dimostrano i vincitori che, eccetto i primi classificati della sezione Narrativa, sono di fuori regione, ha reso il lavoro della giuria impegnativo ma di certo stimolante, anche grazie all’importante lavoro di pre selezione delle opere svolto dal comitato di lettura. “La qualità dei lavori, mediamente buona e nel caso dei vincitori davvero notevole, – ha sottolineato Vito Epifania, presidente dell’associazione Liberalia – sostiene la ragione per il quale abbiamo fortemente voluto il Premio “La Città dei Sassi”: offrire a talenti nascosti la possibilità di emergere e di contribuire attraverso le loro opere alla promozione della cultura e della lettura in un momento nel quale diventano ancora più importanti quali forze costruttrici di ponti.”

“Umano” di Gaia Campagna presentato a “Il Paese dei libri” a Montescaglioso

Una serata all’insegna della introspezione e dell’empatia quella trascorsa sabato 13 settembre a Montescaglioso, presso la sala del Capitolo dell’Abbazia di San Michele Arcangelo (concessa grazie alla disponibilità dell’assessore comunale Francesca Fortunato seduta tra i  presenti), in occasione della presentazione nell’ambito degli appuntamenti off de “Il Paese dei libri”. Un pubblico attento ha assistito al dialogo tra l’autrice di “Umano”, Luisa Artuso (organizzatrice della serata in qualità di componente della redazione de “Il Paese dei libri”) e Francesco Moro (Amabili Confini). Numerose le domande e le curiosità di Moro e Artuso sull’opera prima della giovane autrice che non ha risparmiato aneddoti e dietro le quinte del suo lavoro editoriale. Dalla ricerca di punti di vista altri ai numerosi input che il suo lavorare con i bambini le “procura”, Gaia Campagna ha provato a raccontare il valore che tutto questo ricopre nella definizione della sua scrittura molto intesa e certosina. “Cerco sempre di raccontare me attraverso la scoperta di cosa potrebbe fare o pensare un’altra persona e quando raggiungo la sintesi di questo processo chiudo la storia. Anche per questa necessità di comporre una storia attraverso più storie ritengo funzionale la forma del racconto, e dunque un’antologia finale, rispetto al romanzo.” La sua giovane età apparentemente inconciliabile con lo stile da scrittrice con esperienza pluridecennale di sicuro rende ancora più accattivante un libro che, anche in questa occasione, ha ottenuto un riscontro unanime.

“Teorema Boikena” di Giuseppe Dalessandro chiude la I edizione di “Note, Gusto & Parole”

Si è conclusa la I edizione del Festival di Libri in terrazza “Note, Gusto & Parole” con la presentazione del polar “Teorema Boikena” di Giuseppe Dalessandro.  Una storia che cattura grazie a una trama intrigante, dei personaggi convincenti e delle ambientazioni vivide come scene di un film che corre veloce, questo romanzo ha incantato il pubblico attento della terrazza all’aperto di Casa Cava. A rendere ulteriormente interessante l’opera prima di Dalessandro la dimensione antropologica che corre parallelamente alla trama, elemento centrale della storia ma anche pretesto per esplorare le relazioni tra quanti, persone e dinamiche della piccola località colpita dal crimine, si avvicendano nel libro. Una narrazione che risente della passione per l’osservazione dell’autore e della sua passione per i dettagli. A suscitare curiosità anche l’origine del libro, nato appunto da un fatto realmente accaduto oltre quarant’anni fa in una cittadina di provincia e mai risolto. Indagini che si mescolano a temi come l’amicizia e la generosità e che prendono per mano il lettore fino alla dedica, sentita e corale, alle donne vittime di violenza: perché si riprenda l’ambizione di parlarne sempre per mettere in concreto una rieducazione della società, lasciando indietro facili e usurati capri espiatori. “Teorema Boikena” ha chiuso nel segno del crime e dei suoi numerosi interrogativi la prima edizione di un Festival, che nel suo piccolo, ha saputo offrire occasioni di riflessioni e confronti, nel segno di un aperitivo letterario leggero.

Presentato

Presentato “I luoghi dell’anima” nel corso della I edizione di “Note, Gusto & Parole”

Venerdì 5 settembre, all’interno del cartellone estivo di Libri in Terrazza “Note, Gusto & Parole”, è stato presentato “I luoghi dell’anima” di Elena Baldassarre. Un libro all’interno del quale si scopre una Matera che va oltre l’immagine da cartolina dei Sassi, è la Matera delle cripte scavate nella roccia, delle leggende popolari e della pietà contadina, dei santi che proteggono la città e dei monaci che per secoli hanno abitato la Murgia. A raccontarla, in una suggestiva terrazza che affaccia sui Sassi e guarda proprio a quella Murgia, l’autrice, grande appassionata della storia locale e dei suoi non detti spesso trascurati  a favore di storie romanzate… L’opera, come è stato ribadito più volte nel corso della serata, non è una guida turistica tradizionale, ma un invito a un viaggio spirituale e culturale. Le chiese rupestri, le cattedrali e i monasteri diventano tappe di un percorso che non si limita alla scoperta architettonica: ogni edificio custodisce memorie, leggende e riti che hanno forgiato l’identità materana. Il testo si apre con le origini del Cristianesimo in terra lucana, quando il monachesimo orientale si intrecciava con la vita rurale. Segue poi il racconto dei secoli segnati da invasioni, latinizzazioni e nuove forme di culto, che hanno dato vita a una stratificazione unica, leggibile ancora oggi nelle absidi scolpite nel tufo e negli affreschi bizantini sopravvissuti al tempo. Tra i luoghi più suggestivi emergono la Chiesa di Sant’Angelo e Santa Maria (molto più nota come Cripta del Peccato Originale), definita la “Cappella Sistina” della pittura rupestre, e le chiese legate al culto di Sant’Eustachio, il generale-santo che secondo la tradizione salvò Matera dall’assedio saraceno. Ogni pagina alterna la precisione della ricerca storica al fascino del racconto popolare, creando un intreccio che avvicina tanto lo studioso quanto il visitatore curioso. Tra i filo conduttori troviamo anche il tufo: pietra dura e friabile, fragile e resistente. Su di essa l’uomo ha inciso segni di fede, creando spazi che sono insieme rifugio e preghiera. Dalle cripte ipogee fino alla Cattedrale che svetta sulla Civita, il percorso diventa metafora di un’ascesa verso il Trascendente. Con questo libro, Matera si rivela non solo capitale della cultura, ma anche città dell’anima: un luogo in cui sacro e profano, storia e leggenda si fondono, restituendo al lettore la percezione di un patrimonio che va oltre l’arte, per toccare le radici stesse dell’identità collettiva.

“Note, Gusto & Parole” presentato Murgia a cancelli di Annachiara Molinari e Maurizio Camerini

C’è un filo invisibile che lega le fotografie di Annachiara Molinari alle parole di Maurizio Camerini: non si tratta di un semplice rapporto di illustrazione o commento, ma di un vero e proprio dialogo, un intreccio in cui immagine e testo rimandano ciascuna all’altra e si completano. Presentare il volume nella splendida cornice della Terrazza di Casa Cava ha reso plastica e viva la materia curata nel libro, si è realizzato sensorialmente e visivamente il paesaggio della Murgia sospeso tra materia e spirito. Le fotografie di Annachiara Molinari e i testi di Maurizio Camerini hanno offerto al pubblico non soltanto un libro, infatti, ma un vissuto, in itinere, di tipo corporeo e intellettuale che esprime il senso del libro nato dal cammino condiviso degli autori e che restituisce al lettore la Murgia come esperienza totale, fatta di luce e silenzi, di roccia e vento, di memoria e intuizione. La scelta del titolo evoca subito un doppio riferimento: da un lato, il Quaderno a cancelli di Carlo Levi, che con la sua scrittura “a griglie” suggeriva l’idea di uno sguardo filtrato e insieme liberato; dall’altro, i cancelli come varchi, soglie da attraversare per entrare più profondamente nel paesaggio, ma anche, e forse soprattutto, come limite che aiuta a definire ciò che siamo nel rispetto di quella misura che ci rende capaci di esercitare la nostra libertà. Ed è proprio questa la forza del libro: non fermarsi alla superficie delle pietre, ma penetrarne l’anima, come se fossero “parole incise da millenni”, alfabeti che richiedono tempo, silenzio e attenzione per essere decifrati. I testi di Camerini, densi e stratificati, oscillano tra la riflessione filosofica e l’evocazione poetica rimandando come “echi” a suggestioni numerose e molteplici che vanno da Baruch Spinoza a Pierre Hadot, passando da Haruki Murakami e Franco Cassano andando oltre Aldous Huxley. Si avverte la sua formazione di viaggiatore e praticante di yoga e mindfulness, capace di trasformare il gesto del camminare in meditazione. Non a caso introduce la suggestiva nozione di “batocezione”: un settimo senso che consente di vivere la profondità, di immergersi nel paesaggio come corpo-sonar, che riceve ed emette vibrazioni. Le immagini di Molinari parlano e scrivono con la sobrietà della luce ma anche attraverso la verità dell’oscurità. Non mostrano la Murgia come cartolina, ma come corpo vivo, spesso ferito, ma anche solenne e profondamente intimo. Sono fotografie che sanno indugiare, che fissano dettagli — una pietra scavata, una radice, un varco di grotta — trasformandoli in segni, quasi in ideogrammi visivi, e parti di sé. Il risultato è un libro “in itinere”, non un oggetto chiuso, ma un invito a proseguire il cammino, a farsi viandanti della Murgia reale dopo averla esplorata nelle pagine. La lettura suscita infatti il desiderio di percorrere gli stessi sentieri, di sostare davanti agli stessi scorci, di ascoltare i silenzi che Molinari e Camerini hanno tradotto in linguaggio. Murgia a cancelli non è dunque solo un omaggio al paesaggio, ma un esercizio di attenzione e presenza. È un libro che invita a rallentare lo sguardo, a sostare davanti alla pietra fino a sentirne il respiro. E ci ricorda che la natura, quando la si osserva davvero, non è mai muta: parla, come parlano le pietre, con un linguaggio che attende di essere ascoltato.

Note, Gusto & Parole per Libri in terrazza: presentato “Pietre di confine. Il Castelvecchio di Matera e le fortificazioni appulo-lucane” di Enrico Lamacchia per la collana “Origini” di Altrimedia Edizioni

Note, Gusto & Parole per Libri in terrazza: presentato “Pietre di confine. Il Castelvecchio di Matera e le fortificazioni appulo-lucane” di Enrico Lamacchia per la collana “Origini” di Altrimedia Edizioni

Presentato ieri nella splendida Terrazza di Casa Cava “Pietre di confine. Il Castelvecchio di Matera e le fortificazioni appulo-lucane” di Enrico Lamacchia, il quarto volume della collana Origini di Altrimedia Edizioni (curata dall’archeologa Isabella Marchetta) che si arricchisce con questo titolo di un nuovo tassello dedicato alla storia urbana e architettonica di Matera. Nel corso della serata è stato messo in evidenza come il libro sia stato il risultato di un lavoro durato ben 5 anni che l’architetto Lamacchia ha avviato con sua la tesi di laurea magistrale in Architettura presso l’Università di Firenze e che poi è proseguito con il perfezionamento per renderlo un volume adatto alla pubblicazione. L’architetto Lamacchia, giovane studioso di grande rigore e passione, ha inteso indagare le origini medievali del nucleo fortificato di Matera, conosciuto come Castelvecchio, oggi quasi del tutto inglobato dall’edificato moderno. Come il libro con il lettore anche il dialogo tra l’editore e l’autore ha guidato i presenti lungo un viaggio che parte dalle prime tracce altomedievali, passa per Normanni, Svevi e Angioini, fino al declino della funzione militare e alla trasformazione in quartiere civile in età moderna. Le suggestive ricostruzioni grafiche tridimensionali presenti nel volume aiutano a immaginare ciò che il tempo ha cancellato, restituendo vita a mura, torri e porte oggi perdute. A dare ampiezza allo sguardo e sostegno al volume lo sguardo comparativo alle fortificazioni vicine (da cui la seconda parte del titolo titolo …”e le fortificazioni appulo-lucane”, che colloca Matera in un contesto più ampio, quello appulo-lucano, arricchendo la prospettiva sul ruolo della città nel Mezzogiorno medievale.
Il valore del lavoro risiede anche nell’approccio multidisciplinare: Lamacchia coniuga la prospettiva dell’architetto – attento alla lettura urbana e ai processi di trasformazione dello spazio – con quella dello storico e dell’archeologo, grazie alla guida dell’archeologa medievista Isabella Marchetta (curatrice della collana Origini), restituendo un quadro complesso ma leggibile della città come organismo in continua evoluzione. Attraverso fonti storiche, carte, rilievi e comparazioni con altre fortificazioni del territorio, Lamacchia ricostruisce le origini urbane della città e il ruolo strategico del pianoro della Civita, mostrando come Matera non sia solo “città dei Sassi”, ma anche città di confine, crocevia di culture, poteri e architetture difensive.
Come sottolinea il professor Giorgio Verdiani nella prefazione, l’opera non è solo un esercizio di ricostruzione storica, ma anche un invito a guardare Matera con occhi nuovi: «un atto di conoscenza che apre a un futuro consapevole». Con “Pietre di confine” la collana Origini conferma la sua vocazione: indagare le radici locali con sguardo innovativo e accessibile, offrendo al lettore non solo un libro, ma un vero progetto di memoria condivisa.

“Note, Gusto & Parole”, presentato sulla terrazza di Casa Cava “Racconti meridiani” di Emilio Gerardo Giugliano

Il terzo appuntamento del cartellone estivo di Libri in terrazza “Note, Gusto & Parole” ha accolto Emilio Gerardo Giugliano e il suo libro “Racconti meridiani. Brevi storie dell’altro mondo”. Un diario di viaggio nel quale l’autore incrocia le proprie storie personali con le vicende di popoli tra l’Africa equatoriale e l’America latina; tra Brazaville, Owando e San Salvador l’autore Giugliano ci porta in luoghi dove la vita si misura con un tempo diverso e dove ogni incontro è una lezione di umanità. “In questo libro ho provato a raccontare una parte dei mie viaggi intrapresi per portare a termine dei progetti di volontariato internazionale, attività che continuo a seguire, spinto dall’editore e dal mio desiderio di verità. Non ci domandiamo mai se quello che ci raccontano i mass media sia vero o piuttosto sia una unica grande mistificazione dei fatti perché l’unico interesse da tutelare è quello dei grandi e dei potenti? Una scelta che relega i diritti, la giustizia e la verità a merce non più autosufficiente” Una serata nel corso della quale sono stati ricordati personalità del calibro di Gerard Lutte lo psicologo salesiano che ha salvato centinaia di ragazzi di strada e Padre Tilo (Rutilio Sanchez) il prete guerrigliero sempre accanto al suo popolo e per questo assassinato. Riflessioni che hanno portato l’attenzione anche sul genocidio a Gaza e sulle mancanze dei tanti governi, compreso quello italiano, che continuano a negare il riconoscimento dello Stato Palestinese.

Presentato a Casino Padula Umano di Gaia Campagna

Presentato a Casino Padula Umano di Gaia Campagna

Presentare i libri in luoghi che esprimono, fisicamente e simbolicamente, il senso di una comunità concretizza l’ambizione di un editore: produrre libri che diventano ponti.

Ieri a Casino Padula, nel quartiere Agna-Le Piane di Matera, grazie all’accoglienza e alla collaborazione del Comitato di Quartiere presieduto da Gianni Trentadue, si è svolta la seconda presentazione dell’opera prima di Gaia Campagna “Umano”. Uno scenario naturale che ha reso plastica una delle atmosfere presenti del libro e che della libertà ha fatto la sua cifra: la freschezza e l’autenticità. In compagnia della ex docente Rita Pomarici, Gabriella Lanzillotta e Gaia Campagna hanno esplorato i temi salienti di “Umano” dall’identità, al dolore, passando per la ricerca di senso. Un pubblico molto attento e partecipe che ha contributo a rendere intensa una serata dove non sono mancate riflessione sulle emergenze sociali legate all’adolescenza e alle numerose pressioni sociali che chiedono attenzione. Altre suggestioni in ordine al valore della scrittura, anch’essa corpo, sono state rilevate dalle tre relatrici che hanno sottolineato anche il ritmo di una narrazione visiva che rende la lettura una sequenza cinematografica estremamente godibile e immediata.

Presentato il volume vincitore della sezione Poesia della VII edizione del Premio Liberalia

Presentato il volume vincitore della sezione Poesia della VII edizione del Premio Liberalia “D’istanti e di sogni” di Annalisa Pistoia

Note, Gusto e Parole”, il cartellone estivo di Libri in terrazza ha ospitato il 25 luglio la vincitrice della sezione Poesia, della VII edizione del Premio letterario nazionale Liberalia “La città dei Sassi”, Annalisa Pistoia con la silloge “D’istanti e di sogni”. “Note, Gusto e Parole”, il cartellone estivo Libri in terrazza tra musica e cocktail sulla terrazza di Casa Cava a partire dalle ore 20, ha preso il via lo scorso 20 giugno e termina il 12 settembre, e nasce dalla collaborazione tra Altrimedia Edizioni e Residence San Pietro Barisano con l’obiettivo di sostenere la promozione della lettura e del libro e nel contempo occasioni di confronto che arricchiscano il parterre di offerte nell’ambito dell’intrattenimento culturale a beneficio di residenti e turisti. Una serata all’insegna della sensibilizzazione sul valore della poesia e della sua pratica, intesa come attività di soggettiva introspezione e di collettiva condivisione, nel corso della quale l’autrice Annalisa Pistoia ha utilizzato la sua personale esperienza di poetessa per empatizzare con il pubblico e cogliere il desiderio, inconscio e inespresso, di fare poesia. Momenti di dialogo e di letture che hanno colto nel segno, trasformando un momento di presentazione in una occasione di ricerca di senso personale e comunitario rispetto a quel sentimento di smarrimento e incertezza che spesso accompagna la quotidiana di una società che ha smesso di avere cura dei suoi abitanti.

Gaia Campagna presenta “Umano” di Altrimedia Edizioni presso Casino Padula

Gaia Campagna presenta “Umano” di Altrimedia Edizioni presso Casino Padula

Altrimedia Edizioni, in collaborazione con il Comitato di Quartiere Agna-Le Piane, presenta martedì 29 luglio alle ore 20, presso Casino Padula, “Umano” a firma di Gaia Campagna. A dialogare con l’autrice ci saranno Gabriella Lanzillotta, direttrice editoriale di Altrimedia, e Rita Pomarici, ex docente del Liceo Classico “E. Duni” di Matera.,,Umano esce nella collana “I Narratori” e rappresenta l’esordio letterario di una giovanissima autrice materana che promette di sorprenderci tutti: Gaia Campagna.

Al centro del libro la decisione di raccontare l’Umano in un modo “particolare”, perché tra i molti modi possibili quello scelto da Gaia Campagna è di certo inusuale e semplice al tempo stesso: attraverso gli organi che lo compongono. Eppure, c’è ben poco di già detto in questa raccolta. La sintassi mai banale, il tono lirico e sospeso del navigato scrittore, nascondono le sembianze di un’autrice giovanissima, che per sua natura ama scavare nel verso, cercare le parole giuste, con fatica e stupore, originalità e consapevolezza, per esprimere sé stessa e il suo sguardo sul mondo.,,Il catalogo di Altrimedia Edizioni, che a oggi conta oltre 300 titoli, è un marchio editoriale che da circa trent’anni cerca di interpretare con impegno e qualità il ruolo di editore sulla scena locale e nazionale, e il libro di Gaia Campagna esprime il senso di questo impegno: offrire contributi per costruire azioni concrete a sostegno del progresso sociale, civico e culturale.,,,Gaia Campagna, nata a Matera, ha coltivato fin da piccola la sua passione per la scrittura. “Umano” è il suo primo libro.