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Barbarinaldi

"Fuori traccia": narrare i luoghi aggiungendo storie, racconti, persone

“Fuori traccia”: narrare i luoghi aggiungendo storie, racconti, persone

Nel Sasso Barisano c’era Rosaria del sale (ricordata da sua figlia Bice), in piazza Sedile c’è Marco (avvocato prima, maestro di cucù oggi, le sue creazioni sono state donate al Dalai Lama e a Morgan Freeman), in via delle Beccherie Raffaele (figlio e nipote d’arte e un passato da fisico) con le sue ceramiche, in via Ridola c’è Massimo (è un informatico ma si è trasformato nel re dei timbri del pane)…

È firmato da sei guide sui generis – Rita Montinaro, Stefania Clemente, Marco Bileddo, Rossella Nicoletti, Sergio Fadini, Beniamino Lecce – e quattro illustratori – Rosita Uricchio, Marìca Montemurro, Danilo Filippo Barbarinaldi, Pino Oliva – Fuori traccia. Insoliti itinerari materani: sei “mappe” che non si limitano a rappresentare alcuni scorci di Matera ma affiancano poesie, citazioni, passi di libri – perché l’idea è quella di narrare i luoghi non in modo esclusivamente descrittivo ma aggiungendo storie, racconti, gente.

Gli autori, infatti, più che soffermarsi su itinerari e digressioni storiche – notizie quanto mai abusate – sono andati alla ricerca di aneddoti e personaggi che, con il loro vissuto, sono o sono stati l’emblema dei luoghi che raccontano.

“Voci di donna”, “Arti e botteghe”, “Matera tra visibile e invisibile. Su e giù per i secoli”, “La città nuova: Serra Venerdì”, “Le resistenze materane” e “Fatti mandare dalla mamma a prendere l’acqua” sono i sei capitoli che racchiudono gli itinerari suggeriti, tutti impreziositi dalle tavole di giovani illustratori.

Una curiosità: gli autori sono un gruppo eterogeneo di persone non tutte materane che in comune hanno però l’amore per Matera.

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