“Campus Rom”, delicati percorsi di avvicinamento
โ(โฆ) A parte le associazioni riconosciute e finanziate dallo Stato per la scolarizzazione dei Rom, e poche associazioni cattoliche che offrono assistenza, a volte volontaria altre lucrativa, di tutto questo non se ne occupa nessuno. E in molti campi non entra veramente mai nessuno, solo la polizia, che spesso entra nelle case senza permesso di perquisizione, magari alle 5 di mattina. Anche i giornalisti hanno paura di entrare in un campo, ci vanno quando succede qualcosa di grave, magari scortati. ร per questo che mi sembra importante portare gli studenti universitari nei campi, fargli conoscere queste realtร serve a scalfire le mura del disprezzo e dellโindifferenza che come le reti, circondano i campi. Serve ad assottigliare i pregiudizi reciprocamente, sia per gli studenti che per i Romโ.
ร una delle riflessioni di Campus Rom, curato da Francesco Careri e Lorenzo Romito, che racconta il delicato processo di avvicinamento allโuniverso dei Rom intrapreso dal collettivo Stalker/On che compie ricerche e azioni sul territorio con particolare attenzione alle aree marginali.
Lโapproccio allโuniverso dei Rom da parte di Stalker/On, avvenuto proprio sul campo di battaglia tra istituzioni e Rom, si snoda nel volume attraverso lโautodialogo – risposte collettive a domande che avremmo voluto ci fossero state fatte โ con i percorsi di formazione universitaria e di consapevolezza civile realizzati dal LAC, Laboratorio di Arti Civiche e da PrimaveraRomana, un progetto di cittadinanza creativa.
I progetti di Stalker hanno come prerogativa il coinvolgimento collettivo, la partecipazione del pubblico allโinterno dellโintero processo creativo: il contenuto di Campus Rom ne รจ la prova tangibile.