“’Matera è una città particolare che è un pò in sintesi tutto ciò che del Sud italiano si può dire: leggenda e realtà, letteratura e sociologia, etnologia e geografia. Una città senza vezzi, senza troppe «sovrastrutture» artificiose, senza importazioni: una città nata e cresciuta per centinaia di anni, in una continuità temporale e spaziale, senza urti e sconvolgimenti, come forma di un compromesso fra natura e uomo, entrambi tesi alla sopravvivenza, mai rimesso in discussione, mai modificato in alcun punto, ma tramandato e ripreso tacitamente di generazione in generazione. Una città che si potrebbe definire la «forma» della sussistenza: una forma che rimbalza, con gli stessi parametri dal terreno che è un misto di argilla, di marmo e di tufo, alle pareti lisce delle tufaie, alle facciate delle chiese, alle case dei sassi in una crescita di volumi mai casuali, in una analogia che si ripete e che accomuna paesaggio natura, paesaggio tufo, paesaggio casa’”. I Sassi di Matera sono il luogo in cui la natura appare più che mai nella sua veste originaria, di entità primordiale, inaccessibile e indomabile, dove l’uomo ha lasciato le tracce della sua presenza e instaurato con l’ambiente un legame sempre più stretto. Seguendo l’esempio dell’erosione, che ha originato le prime cavità e, quindi, i primi ripari, l’uomo ha imparato a costruire, adeguandosi alle leggi imposte dalla natura dei luoghi, senza modificarle”.