Tracce d’infinito nel presente interrotto

18,00

La musica destinata all’organo trova impreparata la maggior par­te delle persone che considerano l’ascolto musicale un’esperienza di contorno. Strumento musicale difficilmente separabile dalla pro­pria connotazione religiosa, l’organo sembra oggi scontare una dupli­ce fenomenologia: la rarefazione della percezione musicale volontaria e quella dispersione della prassi liturgico-musicale high-brow soppian­tata sempre di più da repertori ed esecutori diretti a instaurare con le assemblee un rapporto partecipativo scollegato dalla tradizione. Due mancate sinapsi profondamente diverse fra loro, ma non casualmente contemporanee, che denunciano la crisi di quella media­zione sociale dell’arte intesa in modo monodirezionale, che assume il compito di interporsi fra produttori e fruitori. Fra le molte cause che hanno provocato lo sgretolarsi di questo modello vi è la progressiva – ma rapida – implementazione della fonografia dal facile accesso, che ha trasformato i flussi rappresentativi dell’arte in flussi cooperativi. Partendo da questo considerazion, il saggio del professor Federico Del Sordo esplora e vive compositori e storia della musica, tradizioni musicali e innovazioni.