La doppia morte di Camille Claudel

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Il saggio di Virginia Zullo è decisamente dalla parte di Camille Claudel. E ciò si avverte non tanto nella meticolosa ricostruzione della drammatica vicenda personale vissuta in prima persona da questa sensibilissima artista, ma anche perché, attraverso tale assurdo dramma esistenziale, l’autrice, alla fine, ci induce a indagare incondizionatamente la sua arte che finalmente ciascuno di noi dovrebbe sentire di dover riconoscere come percorso fondamentale nella ricerca scultorea del ‘900.