Nicola Fiorentino

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Fiorentino è il perno del lavoro: ma tanti altri sono gli aspetti che il libro mette in risalto per far conoscere personaggi spesso ignoti e protagonisti veri di quel 1799 di cui si continua a parlare. L’epoca dalla quale scaturirono le riforme, in cui campeggiano uomini come Carlo III di Borbone e Ferdinando IV, il figlio. Sovrani illuminati, li definisce l’autrice.

Ma chi è questo Fiorentino, mitico personaggio finito sul patibolo? Fiorentino fu decisamente un maestro, un uomo di grande ingegno. Forse uno scienziato. Ricoprì mille incarichi, anzitutto quello di Soprintendente nella regia Scuola di Bari. E al tempo stesso aveva attività commerciali bene avviate, nel campo del cacao e delle spezie. Incredibile anche questo, almeno per quell’epoca. Personaggio assai complesso e multiforme, è il caso di dirlo, Nicola Fiorentino.

L’autrice si sofferma sulla sua figura con taglio antropologico, certa di avere scoperto un personaggio diverso da tanti altri e collocandolo nella società di fine secolo. Un uomo molto simile al suo tempo e a quel succedersi di eventi, precipitosi e imprevedibili. Probabilmente frutto di contraddizioni non piccole, ma ricche di un’assoluta vitalità. In lui – precisa Rosa Fossanova Castrignano – si fondono l’illuminista, l’uomo legato ai Borboni, il giacobino.

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