Cambiare marcia per creare lavoro

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Gli anni, l’esperienza, gli studi e l’enorme mole di dati e di articoli prodotti, spingono Nicola Cacace a non tirarsi indietro, a non modellare le sue idee alla ricerca di facili consensi. No, lui rischia: e spesso si lancia in proposte, idee (oseremo dire battaglie, se la parola non fosse abusata) che provocano dibattiti aspri e non pochi avversari. Per questo parlare di “più servizi, più qualità, meno ore” per “cambiare marcia e creare lavoro”, è una sfida e non solo una ricerca intellettuale. Perché, come scrive Bianchi nella Prefazione: “categorica l’affermazione di Cacace, secondo la quale la possibilità di nuova occupazione può provenire solo dal settore dei servizi. Affermazione che farà discutere gli esperti ma che ha il vantaggio di indicare una linea di approfondimento sino a oggi mancata”. E ancora, Cacace ha “un approccio di servizio, rivolto soprattutto ai giovani, perché prendano in mano il loro futuro. Caratteristiche queste che escludono il nostro autore dal novero di anziani che danno buoni consigli, non potendo più dare cattivi esempi…”.